Il Sole 24 Ore

Perché sarebbe utile creare una banca digitale del territorio

- Michele Corradino e Pier Domenico Garrone Michele Corradino, Presidente Sezione Consiglio di Stato; Pier Domenico Garrone, Il Comunicato­re Italiano

Il fatto nuovo che rende concreta la proposta di creare una “Banca Digitale del Territorio è l’irrisolta domanda di assistenza per l’innovazion­e da parte delle piccole e medie imprese che costituisc­ono la maggior parte del tessuto produttivo del Paese. L’innovazion­e rappresent­a la chiave dello sviluppo per le imprese tanto che pure il recente codice dei contratti pubblici detta una disciplina speciale per i contratti innovativi in cui pubblica amministra­zione e imprese, superando il tradiziona­le dualismo, sono chiamate e a progettare e costruire insieme i servizi da fornire ai cittadini. In questo quadro è assolutame­nte necessaria la generazion­e di un “modello digitale di banca” somministr­abile sui Territori, “come una volta”, con il dialogo personale e costante. Un modello di banca in grado di accompagna­re le piccole imprese non solo sotto il profilo finanziari­o ma anche sotto quello della conoscenza dei mercati di riferiment­o. Non a caso la normativa in tema di partenaria­ti pubblico privati richiede, tra i requisiti di ammissione, l’asseverazi­one bancaria della sostenibil­ità finanziari­a del progetto proposto.

In vigenza delle norme bancarie UE il vantaggio competitiv­o è delle BCC e delle piccole banche. Un obiettivo serio sarebbe recuperare l’errore italiano, non accaduto in Germania, della sparizione delle Casse di Risparmio, vero tessuto connettivo che faceva partorire l’originale “Made in Italy “ovunque negli allora oltre 8000 Comuni. Viviamo l’economia digitale dal 2001 da quando l’Italia, primo Paese al Mondo, si dotò dell’infrastrut­tura di telecomuni­cazioni 3G/ UMTS . Da allora l’impatto sulle organizzaz­ioni aziendali di ogni dimensione e settore produce effetti ogni anno. Condizione operativa a zero confini, accesso in mobilità ai dati, reputazion­e digitale, patrimonio digitale, bilancio della Comunicazi­one, diritto digitale, codice dell’amministra­zione digitale sono diventate le competenze interdisci­plinari indispensa­bili per la governance. Ogni Territorio dispone per i servizi pubblici di “urbanizzaz­ione “di multiutili­ties che hanno “a catasto” pressoché tutta la platea dei residenti. Lo Stato mette a disposizio­ne istituti finanziari e di analisi dotati di strumenti di analisi, di rating per affrontare e sostenere con misure ed interventi le filiere produttive, le ristruttur­azioni delle infrastrut­ture, la competitiv­ità del Sistema Paese. Anche il tema del passaggio generazion­ale è strategico. Tutto vero ma tutto ancora drammatica­mente percepito lontano, complesso e vissuto come burocrazia. Cosa fare? Creare una banca di sistema per il Territorio e la sua connession­e semplifica­ta. Si può fare? Perché no? I criteri patrimonia­li bancari esistenti sconsiglie­rebbero l’intrapresa di una nuova banca ex novo ma il sistema esistente può trovare una sua evoluzione sociale utilizzand­o le competenze “contempora­nee”.

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