Cinema, la mobilitazione del settore: « Servono regole e risorse certe »
Dalle 23 associazioni riunite a Roma le richieste su contributi e tax credit
La risposta c’è stata. Tant’è che il cinema Adriano di Roma ha dovuto aprire cinque sale per ospitare quanti hanno risposto all’appello lanciato dal mondo del cinema e dell’audiovisivo per « fare il punto della situazione sul settore e chiedere maggiori investimenti » .
Le sigle aderenti, appartenenti a vari settori dell’industria del cinema dai produttori agli attori fino alle maestranze, erano 23. “Vogliano che ci sia ancora un domani” è il claim della giornata voluta per lanciare l’allarme su un’industria del cinema e dell’audiovisivo che, è stato ribadito, « si sta fermando » . La causa? Rimodulazione di finanziamenti e incertezza sulle regole, per riassumere al massimo. Incertezza soprattutto sul tax credit, di cui è stata annunciata un anno fa una revisione, ancora però non arrivata a dama. « La legge che regola il settore - spiega Andrea Occhipinti della Lucky Red - ha otto anni. Da tempo suggeriamo interventi per evitare gli abusi. Quello che vogliamo fare oggi è dare il nostro punto di vista come industria. Che ci sia una attenzione particolare alle realtà più piccole e che non ci sia crescita fatta solo da grandi gruppi o dalla grande realtà delle piattaforme » .
Una giornata, quella voluta dalle 23 sigle, in cui non si sono avvertiti toni scomposti, va detto, ma in cui richieste molto precise alla politica sono state precedute da numeri snocciolati per sottolineare, innanzitutto, il valore del settore: 9mila imprese, con oltre 65mila occupati diretti e 114mila indiretti. « Ogni euro investito nel settore ne genera 3,54 » , ha puntualizzato lo stesso Occhipinti.
Eppure il meccanismo si è inceppato. Innegabile che il tax credit abbia portato storture e lo ammettono gli stessi organizzatori: « Troppi film dall’estero e troppe produzioni, per cui va rimodulato » . La richiesta di certezze riguarda infine anche il mantenimento del livello di investimento pubblico sui contributi automatici, quelli assegnati ai produttori indipendenti sulla base del successo commerciale e artistico, con obbligo di reinvestimento in nuove opere cinematografiche e, per i contributi selettivi che venga data priorità ai più piccoli e ai film non ad alto budget.
L’industria del cinema e dell’audiovisivo
in Italia conta 9mila imprese con 65mila occupati diretti
« Siamo felici – è il commento della sottosegretaria Lucia Borgonzoni – di avere letto che il settore dell’audiovisivo oggi abbia ribadito le istanze che abbiamo già condiviso nei mesi passati e che stiamo mettendo in pratica, a partire dal riparto che è già stato deliberato » e che precede il varo dei decreti attuativi su cui, assicura la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, da « domani mattina, io e il ministro Gennaro Sangiuliano saremo al lavoro, insieme al dg Cinema del Mic, Nicola Borrelli, per poter arrivare a firmare questi decreti già la prossima settimana » . Quanto alla “fermata” del settore la sottosegretaria replica: « Proprio per non bloccare il settore, lo scorso mese di gennaio abbiamo aperto una finestra per poter presentare le nuove domande di finanziamento con le vecchie regole » .