La pasta fresca di Surgital cavalca la domanda di bar e ristoranti
Ricavi oltre le attese
Il trend di forte crescita dei piatti pronti surgelati è ancora più evidente se si considera anche il mondo del fuori casa. La ripresa dell’horeca ( bar e ristoranti) sembra infatti aver cavalcato ancora di più il miglioramento delle tecniche del freddo che riescono a preservare tutto il gusto delle preparazioni. « L’alta qualità è la nostra principale caratteristica, non è una sempre così scontato – sottolinea Massimiliano Bacchini, consigliere di amministrazione e direttore commerciale di Surgital, società specializzata nella pasta fresca surgelata, che rappresenta oltre il 60% delle preparazioni –. Il pregiudizio sui surgelati c’è ancora ma certamente meno di qualche anno fa. E molto meno da parte degli operatori professionali che ormai conoscono il valore dei nostri prodotti » .
I risultati danno ragione al lavoro svolto: nel 2023 i ricavi consolidati del Gruppo hanno superato i 123 milioni, segnando un + 16% sul 2022 che a sua volta aveva visto una crescita di oltre il 30%. L’ebitda sarà superiore a i 20 milioni. « Risultati decisamente positivi soprattutto perché superano di diversi punti percentuali il budget previsionale – dice Bacchini – e nonostante i rialzi dei costi delle materie prime e di quelli energetici che sono rimasti alti » .
Cosa vi ha premiato? « Ha influito la crescita dei consumi fuori casa sia interni che da parte dei turisti, ma anche il fatto che siamo ben distribuiti sia in Italia che all’estero ( che vale circa il 45% del fatturato, ndr). Siamo un’azienda che innova molto i suoi prodotti. Siamo multibrand e multicanale, abbiamo marchi dedicati a ogni settore e oltre all’horeca, abbiamo anche una quota di fatturato del 25- 30% che deriva dalle vendite retail, principalmente attraverso le private label. Inoltre siamo fornitori di alcuni gruppi industriali e siamo presenti anche nel door to door » .
Funzionano sia i semilavorati che i prodotti pronti “microondabili”. « La ristorazione tradizionale e gli alberghi hanno in genere più bisogno di pasta fresca, i bar o le catene del piatto già pronto e condito – dice Bacchini –. In entrambi i casi la mancanza di manodopera ha favorito la crescita della domanda di piatti pronti e di semilavorati, soprattutto delle catene che richiedono processi di preparazione snelli e predefiniti » .