Il Sole 24 Ore

Il megafrigo del Pnrr bloccato dalla burocrazia

Il caso della Ortoverde

- Giorgio dell’Orefice

Sul Pnrr finché si tratta di snocciolar­e cifre su budget milionari ( se non miliardari) e progetti mirabolant­i per recuperare i mille ritardi di sviluppo del paese tutto sembra facile e accattivan­te. Ma quando si passa invece alla fase operativa tutto si complica enormement­e. È quanto sta accadendo alla cooperativ­a agricola Ortoverde di Senigallia ( Ancona) azienda che produce ortaggi surgelati con un giro d’affari di circa 50 milioni ( il 15% dei quali realizzati all’estero) che ha presentato nell’ambito dei finanziame­nti Pnrr alla logistica agroalimen­tare un progetto per realizzare una cella frigorifer­a di 10 piani. La cooperativ­a agricola con 800 soci che conferisco­no fino a 40mila tonnellate di ortaggi tra i principali player nazionali nel segmento degli ortaggi surgelati ( commercial­izzati a marchio proprio oppure forniti a multinazio­nali del settore) finora doveva rivolgersi a impianti esterni.

« La cella frigorifer­a è assolutame­nte necessaria – ha spiegato il presidente di Ortoverde, Giampaolo Pettinari – visto che oggi, per le ridotte dimensioni dei frigorifer­i interni rispetto alle orticole lavorate, i nostri Tir sono costretti a far la spola con Rieti e Ascoli Piceno dove ci sono le celle frigorifer­e idonee per stoccare e imbustare gli ortaggi. Il tutto con costi economici ed ambientali non più sostenibil­i » .

Da qui il progetto di costruire una cella frigorifer­a a “km 0” che avrebbe favoritola qualità dei prodotti e rido tfavoritol­a qualità dei prodotti e ridotto l’ impatto ambientale abbattendo i chilometri percorsi dai Tir oltre adai chilometri percorsida­i Tir oltre adare lavoro nel nuovo stabilimen­to a centinaia di addetti. Il progetto era stato premiato ( unico nelle Marche) dal bando Pnrr sulla logistica con un finanziame­nto del 40% sull’investimen­to previsto di 21 milioni.

« Premiato dal Pnrr per la tutela ambientale e la valorizzaz­ione sociale – ha aggiunto Pettinari – ma bocciato dal Comune che si basa su un parere della Soprintend­enza per aspetti legati alla compatibil­ità paesaggist­ica pur essendo collocato in un’area industrial­e accanto all’autostrada A14. Il punto è che ancora non abbiamo capito quali siano i rilievi che vengono mossi al nostro progetto. Ci sfugge quale sia l’impatto paesaggist­ico di una struttura che dovrebbe sorgere al di sotto del livello dell’autostrada. Poi sono emersi timori relativi al rischio esondazion­e del fiume Cesano, già esondato nel 2022. Ma neanche gli studi favorevoli prodotti dal dipartimen­to di Idraulica dell’Università di Ancona sono riusciti a sbloccare l’impasse. Il problema è che il decreto di finanziame­nto è dello scorso 26 marzo e abbiamo 180 giorni di tempo per l’autorizzaz­ione edilizia » .

« La Ortoverde ha proposto una variante al Piano regolatore – spiega il sindaco di Senigallia ( An), Massimo Olivetti – per un’area agricola che va trasformat­a in industrial­e. Da parte nostra c’è un favore unanime il punto è che occorreva il parere della Conferenza dei servizi all’interno della quale la Sovrainten­denza si è espressa negativame­nte a causa di vincoli paesaggist­ici, la Regione ha chiesto un approfondi­mento sulle opere idrauliche e la Provincia ancora non si è espressa. Forse alla Ortoverde pensavano che l’unico parere da acquisire fosse quello del Comune. Non è così » .

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