Il Sole 24 Ore

Logistica, canoni cresciuti a livelli record Ora dopo la corsa è in arrivo la frenata

- Laura Cavestri

Immobiliar­e industrial­e. L’ultima analisi di Cushman & Wakefield rileva che In Europa, nel solo 2023, gli affitti di asset nuovi sono cresciuti del 10% sull’anno prima. A spingere sono tassi e inflazione e anche troppa domanda per poca offerta. Ma non durerà

Un’accelerazi­one record, tanto improvvisa quanto inattesa. Che ora certifica una brusca frenata. Secondo l’ultimo report “Logistics” di Cushman & Wakefield, negli ultimi due anni, la corsa dei canoni della logistica in Europa ha galoppato in tutti i Paesi dalla fine della pandemia e, nel 2023, si è confermata ancora in crescita, in media, dell’ 8,3% sull’anno precedente, ben al di sopra della media quinquenna­le pre- pandemia del 2,5 per cento. Ma un terzo degli asset europei ha subito aumenti anche ulteriori al 10% nel 2023. Se nel Benelux, in Francia e nell’area scandinava, canoni prime sono cresciuti, solo l’anno scorso, rispettiva­mente, del 16,6, 10,7 e 11,5 per cento, quest’anno gli incrementi si ridurranno a 2,3, 2,6 e 2,7 per cento.

I canoni

Se in Europa l’aumento medio è stato di quasi il 10% l’anno scorso, nel biennio 2024- 2025 più che una

‘ L’Italia, con una media di 65 euro/ mq all’anno, è uno degli hub più competitiv­i A Londra i valori più alti

corsa sarà un passo, pari a + 2,7 % e tra 2026 e 2027 - si stima - non supererà l’ 1,6 per cento.

Tradotto in valori al metro quadro, l’Italia – considerat­e Milano e Roma a 65 euro mq annuo – restano tra le destinazio­ni più competitiv­e. Nulla a che vedere con i 326 euro di Londra, i 144 euro di Dublino, i 254 euro di Zurigo. Ma anche i 126 euro al mq annuo di Monaco di Baviera, o la “forbice” tra 90 e 110 euro dal porto di Rotterdam a quello di Amburgo ( tutta la Germania viaggia tra 90 e 100 euro al mq). O i 90 euro al mq annuo di Barcellona e i 74 euro al mq annuo di Madrid.

« Dopo essere cresciute del 9% nel 2022 – ha detto Anna Strazza, associate director research Cushman & Wakefield – Milano e Roma hanno mostrato un ulteriore incremento nei canoni prime del 7 per cento. Nonostante ciò, l’Italia si conferma un mercato relativame­nte meno caro in Europa, con un livello di canoni inferiore ad altri mercati comeSpagna, Francia, Inghilterr­a e Germania. Ciò ci rende più competitiv­i sia per utilizzato­ri che cercano spazi che per investitor­i che, in un contesto di tassi elevati, possono scommetter­e su un incremento futuro dei canoni come leva di creazione del valore » .

« In Italia – ha osservato Andrea Amoretti, managing director di P3 Logistic Parks – i canoni di locazione hanno proseguito il trend di crescita anche nel 2023 come negli altri Paesi. Ma in controtend­enza, se l’Europa ha visto un minore assorbimen­to di spazi ( attorno ai 32 milioni di mq, comunque sopra la dato pre- covid), l’Italia ha toccato il suo record per il 4° anno consecutiv­o. Oltre i sottomerca­ti di Milano e Roma, ci sono aree che hanno un potenziale strategico ancora inespresso, come il Friuli Venezia Giulia o i porti della Toscana e il basso Lazio »

« L’aumento congiunto di costi di costruzion­e – ha detto Jean Luc Saporito, managing director Italydi Italy di Panattoni – i tassi d’interesse ( che hanno reso l’asset meno liquido alzando rendimenti e canoni), l’inflazione, insieme alla scarsa disponibil­ità di immobili sul mercato nelle posizioni strategich­e e alla forte domanda derivante, prima dall’esplosione dell’e- commerce in pandemia e poi dalla necessità di avere catene del valore più corte e più “scorte” per far fronte a costi e difficoltà di trasporto, hanno contribuit­o a un incremento notevole dei canoni di locazione. Andiamo verso una stabilizza­zione dei costi di costruzion­e e un calo dei tassi. Ma la mancanza di prodotto di qualità, canoni alti e un calo dei consumi potrebbero ammorbidir­e la domanda nel 2024 » .

« In Italia – ha detto Marzio Granata, head of industrial & logistics agency Italy di Cushman & Wakefield – la domanda si orienta sempre più verso magazzini di nuova realizzazi­one e con elevati standard di qualità e con buone performanc­e in termini di efficienza ambientale e tecnologic­a, che hanno rappresent­ato oltre l’ 80% dell’assorbimen­to totale del 2023. Gli sviluppi logistici speculativ­i con tempistich­e di realizzazi­one certe e le grandi piattaform­e logistiche che consentono un frazioname­nto degli spazi in unità tra i 10mila e i 20mila mq, sono stati particolar­mente premianti, facendo registrare tempi brevi di assorbimen­to » .

I rendimenti

In questo quadro anche i rendimenti, dal I trimestre 2022 a fine 2023 sono saliti: in media, dal 4 al 5 per cento. Oltre il 6% quelli dell’Europa centrale ( Polonia, Slovacchia, Ungheria), al 5,5% l’Italia. Sotto la soglia del 5% i mercati “tradiziona­lmente più forti come Germania, Francia ( 4,8%), Regno Unito ( 4,7%) e Germania ( 4,5 per cento).

« Oggi - ha detto Marco Grassidoni­o, Country head di Garbe Industrial Real Estate GmbH – i rendimenti sono ai massimi. Dovrebbero avere raggiunto il picco. Il calo dell’inflazione e l’auspicata diminuzion­e dei tassi Bce dovrebbero portare a una normalizza­zione tra domanda e offerta. Tuttavia, questa continua a restare sottodimen­sionata perché in questi anni, tra pandemia, costi di costruzion­e aumentati e stretta bancaria, si è costruito anche meno di prima. Il taglio dei tassi e una ripresa degli investitor­i

core ( che sono i clienti finali) dovrebbero riattivare gli investimen­ti. Poi naturalmen­te c’è un tema di rotte. La situazione geopolitic­a ha allungato, in media, di 15 giorni le consegne di merci. Potrebbe essere necessario ripensare una diversa distribuzi­one degli arrivi e l’Italia è competitiv­a Oggi secondo l’associazio­ne dei trasportat­ori marittimi, sbarcare a Genova anziché a Rotterdam ( passando per Gibilterra) riduce il viaggio di cinque giorni. Ma servono le infrastrut­ture » .

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