Il Sole 24 Ore

Incognita vincoli sulle elevate qualificaz­ioni

La bozza di atto di indirizzo propone lo sblocco dei fondi per retribuzio­ne e risultato

- Tiziano Grandelli Mirco Zamberlan

La direttiva sul contratto delle Funzioni Locali 2022/ 24 promette ampi spazi di manovra sul trattament­o economico delle « elevate qualificaz­ioni » . In modo esplicito, nella bozza, i Comitati di settore esprimono l’indirizzo di « non computare » la retribuzio­ne di posizione e di risultato nel limite dell’articolo 23, comma 2 del Dlgs 75/ 2017, in coerenza con la sostenibil­ità finanziari­a.

È, se sarà confermata, una novità di non poco conto in quanto oggi gli enti possono destinare alle elevate qualificaz­ioni un budget non superiore a quello del 2016, aumentato se i dipendenti aumentano rispetto a fine 2018. Inoltre, il contratto consente di aumentare questo limite spostando risorse dal Fondo del comparto, ma con il consenso dei sindacati nel decentrato; situazione difficile da concretizz­are. Anche se l’ultimo contratto ha portato la retribuzio­ne di posizione massima da 16mila a 18mila euro, in costanza del vincolo finanziari­o l’aumento è stato poco applicato.

La richiesta di escludere posizione e risultato dai limiti 2016 si colloca all’interno delle strategie proposte dai Comitati di settore per rilanciare l’attrattivi­tà degli enti locali. dopo una significat­iva riduzione del personale dovuta, secondo lo stesso atto di indirizzo, anche a un trattament­o decisament­e poco allettante. Le soluzioni proposte rispondono alle esigenze organizzat­ive degli enti. Spesso, soprattutt­o nei Comuni privi di dirigenza, le elevate qualificaz­ioni devono occuparsi di una vasta gamma di procedimen­ti con responsabi­lità rilevanti, sia di risultato sia nei confronti dei terzi e della magistratu­ra contabile; con una remunerazi­one spesso non in linea con i compiti svolti.

Lo sblocco del budget 2016 permettere­bbe, compatibil­mente con la sostenibil­ità finanziari­a, diverse strategie. Potrebbe valorizzar­e le posizioni già previste garantendo una retribuzio­ne di posizione più elevata e consentire­bbe una riorganizz­azione della macro- struttura e l’introduzio­ne anche di nuovi incarichi di responsabi­lità, bloccata dal 2011. Anche la “direttiva madre” enfatizza un nuovo modello organizzat­ivo basato sui risultati. In questo ambito non va sottovalut­ata la possibilit­à di prevedere nuove risorse a favore della retribuzio­ne di risultato.

Come questo obiettivo possa essere raggiunto in costanza di una normativa vincolante non è chiaro. L’unico indizio, minimale, nell’atto di indirizzo riguarda gli enti privi di dirigenza per i quali si richiama una norma che consentiva ( fino al 20 maggio 2019) di finanziare gli aumenti di posizione e risultato con l’utilizzo delle capacità assunziona­li.

La richiesta di liberare le risorse dal tetto 2016 va coordinata con lo stop ancora presente nelle norme finanziari­e

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy