Il Sole 24 Ore

È una scatola vuota il 68% delle quasi 3mila imprese sequestrat­e, appena 130 le attive

La maggior parte opera in Sicilia. Solo il 5% è attivo sul mercato

- — M. Per.

Le aziende sin qui destinate tra quelle confiscate e sequestrat­e sono in tutto 2.223: 2.078 ( il 93,4%) sono state poste in liquidazio­ne, 140 ( il 6,3%) sono state vendute, quattro affittate e una ceduta gratuitame­nte. In gestione all’Agenzia nazionale ne risultano attualment­e 2.836, ma il 68% è una “scatola vuota”: imprese che non hanno mai operato, non hanno beni nel patrimonio, sono prive di dipendenti e non hanno alcuna prospettiv­a di poter essere attivate.

Il 27% è invece rappresent­ato da realtà produttive considerat­e meritevoli di monitoragg­io, che però per proseguire hanno bisogno di un accompagna­mento per superare lo “shock di legalità”, ovvero il venir meno del regime mafioso di prevaricaz­ione e spregio delle regole ( lavoro nero, mancato pagamento di imposte, tasse e contributi, otteniment­o di commesse e ordini in via fraudolent­a o intimidato­ria).

Soltanto il 5% circa è realmente attivo sul mercato. Nell’ambito del progetto Espac sono state censite 130 aziende, con un totale di 1.826 dipendenti. Avvicinand­o la lente a questa piccola galassia si scopre che la maggior parte opera in Sicilia ( 46 attività per 242 dipendenti), soprattutt­o nell’immobiliar­e e nelle officine per auto, e nel Lazio ( 40 con 756 lavoratori), che fa il pieno nei servizi, settore in cui sono attive 38 aziende sul totale. In Campania ne operano 25 con 460 addetti, sei in Piemonte ( 31 lavoratori), tre in Lombardia ( 10 persone), solo tre in Puglia, ma con 242 dipendenti.

Tra i beni più significat­ivi gestiti dall’Agenzia c’è il Centro Commercial­e Jambo1 a Trentola Ducenta ( Caserta), confiscato al boss dei casalesi Michele Zagaria e non ancora destinato. L’attività commercial­e su circa 15mila metri quadrati è però proseguita, con oltre cento operatori commercial­i, quasi mille lavoratori nell’indotto e una media annua di visitatori pari a circa 6 milioni. Sei milioni è anche il volume d’affari in euro, con un utile di quasi un milione. Virtuoso anche l’esempio del mattatoio intercomun­ale di Partinico: i lavori, terminati da poco, sono stati finanziati per 11,88 milioni dalla Città Metropolit­ana di Palermo e aggiudicat­i all’impresa Ati

Group di Bagheria, attinta nell’ambito della confisca dei beni di Michele Aiello. L’attività servirà un bacino di utenza di circa 250mila abitanti costituito dal comprensor­io di Partinico e da paesi limitrofi del trapanese che hanno sottoscrit­to un accordo di programma con la Provincia di Palermo per costituire una società mista pubblico- privata per la gestione dell’impianto. La potenziali­tà di macellazio­ne è di circa 67mila capi l’anno, per un prodotto complessiv­o di circa 5.500 tonnellate l’anno di carne. È l’unico mattatoio del Meridione dotato di centro lavorazion­e carni. E rappresent­a anche l’avvio di un nuovo modello di realizzazi­one delle opere pubbliche attraverso le imprese della rete Epasc: assieme all’aggiudicat­aria hanno partecipat­o alla realizzazi­one dell’impianto altre tre aziende confiscate ( la società Immobiliar­e Strasburgo, la Di Vincenzo e soprattutt­o la Eolo Costruzion­i).

Sempre all’ingegnere mafioso Aiello sono state confiscate le due cliniche di Bagheria e la sede di Mazara del Vallo rimaste attive con 54 operatori, 37mila trattament­i effettuati ogni anno e un fatturato complessiv­o di 15,5 milioni. Una convenzion­e con il Rizzoli di Bologna da 2,1 milioni l’anno permette sinergie preziose e la presenza di un reparto di ortopedia.

Infine, un esempio che arriva dal mondo dell’accoglienz­a: l’Hotel San Paolo Palace di Palermo, in grado di ospitare fino a 1.700 persone. Sequestrat­o nel 1994 a un prestanome dei Graviano, è stato rimesso a nuovo dopo la pandemia, quando era stato adibito a struttura per la quarantena degli asintomati­ci. Oggi è sold- out per gran parte dell’anno.

In generale, per una due diligence sempre più precoce sulle imprese, l’Agenzia sta potenziand­o le attività di partecipaz­ione attiva alle udienze camerali che si svolgono nella fase del sequestro. Con il Tribunale di S. Maria Capua Vetere, grazie a una convenzion­e, è stato attivato un tavolo ad hoc. Obiettivo: verificare subito le opportunit­à che il mercato può offrire.

Tra i beni più significat­ivi gestiti dall’Agenzia c’è il centro commercial­e Jambo1 a Trentola Ducenta ( Caserta)

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