L’Accademia di filiera apre le porte del lavoro: gli occupati sono il 90%
La scommessa è partita a fine 2022 con l’avvio, su impulso dell’assessore a Istruzione, Lavoro e Formazione della Regione Piemonte, Elena Chiorino, di un nuovo, e innovativo, modello di formazione, legato a imprese e territorio piemontese, per specializzare lavoratori occupati e/ o inserire nuove competenze in azienda, le cosiddette “Accademie di filiera”. A poco più di un anno dall’avvio dei primi corsi ( inizio 2023) i risultati non si sono fatti attendere. A oggi sono state formate complessivamente circa 2mila persone, e con un tasso di occupazione, al termine del percorso formativo, del 90 per cento.
Le Accademie di filiera quest’anno sono salite a 11 e possono contare, a regime, su un impegno finanziario di regione Piemonte di oltre 90 milioni di euro. A gennaio 2023 si è avviata la loro sperimentazione, con la partenza di due Accademie, per il Tessile Abbigliamento Moda e Green Jobs, e per la Mobilità integrata, innovativa e sostenibile. Entrambe hanno beneficiato di un’assegnazione complessiva di 14 milioni di euro ( 9 per la mobilità integrata e 5 per il Tam). Le principali tipologie di corsi dell’Accademia Tessile e Green Jobs riguardano in particolare il target disoccupati e insistono nel settore orafo ( gemmologia e oreficeria) nel settore tessile ( tecniche della tessitura) saldatura elettrica ed efficientamento energetico, mentre per l’Accademia Mobilità i fabbisogni in particolare dei lavoratori occupati riguardano tecnologie informatiche, meccanica, servizi commerciali, digitalizzazione. Accanto a queste due, hanno preso il via, quest’anno, altre 9 Accademie costituite da 74 agenzie formative, 521 imprese, 85 soggetti “altri”. Queste nuove Accademie riguardano agrifood, costruzioni, infrastrutture e manutenzione del territorio, sistemi della logistica, a valore aggiunto e per l’e- commerce, turismo e montagna, commercio e artigianato di servizi, tecnologie informatiche e digitali, manifattura avanzata, chimica farmaceutica e biotech, welfare. Ogni Accademia avrà una dotazione di partenza di 3 milioni di euro, rifinanziabili, e opererà sul territorio regionale.
Per il triennio 2023- 2026, come racconta l’assessore, Elena Chiorino, « le Accademie si occuperanno dell’aggiornamento e riqualificazione delle persone occupate, dell’inserimento di persone inoccupate/ disoccupate nelle imprese appartenenti alla filiera, con percorsi di formazione progettati per competenze certificabili, della durata massima di 300 ore. Si tratta di una rivoluzione della formazione voluta proprio per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, potenziare le competenze dei lavoratori, siano essi già occupati o reduci da crisi aziendali e garantire una formazione “su misura” che generi occupazione stabile. I percorsi formativi sono concordati con le imprese stesse e sono funzionali a formare le professionalità di cui c’è necessità. Questo significa che chi frequenta questi corsi ha pressoché la garanzia di un contratto di lavoro al termine del corso stesso » . Il modello formativo delle Accademie è stato sperimentato anche nelle crisi aziendali. Il primo approccio c’è stato con i lavoratori della ex Embraco ( ne sono stati ricollocati 7), e nei prossimi mesi sarà utilizzato anche per i lavoratori Lear.
Caratteristica del modello è proprio la sua estrema funzionalità: le Accademie di filiera sono una rete stabile, aperta, composta da agenzie formative, imprese con capacità formativa specifica ed eventuali altri soggetti specializzati in una data filiera economica che progettano e realizzano percorsi formativi. Le imprese sono protagoniste nel disegnare e formare le competenze, con percorsi formativi progettati ad hoc, sia per inserire nuovi lavoratori in azienda, sia per accrescere le competenze dei dipendenti, sia per la ricollocazione di lavoratori coinvolti in crisi aziendali. « Insomma, la rivoluzione della formazione è partita - ha chiosato Elena Chiorino - liberiamo le energie, continuiamo a crescere. Sosteniamo le persone coinvolte nelle transizioni che stanno incidendo sulle dinamiche del mercato del lavoro » .