Mps, avanza il piano di privatizzazione
Il mercato guarda a possibili mosse future del Tesoro con discesa al 10% circa
« La scarpetta è pronta, il 2024 credo debba essere l’anno buono » . Usa questa immagine metaforica, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, per rispondere a chi gli chiede se quest’anno possa essere quello giusto per trovare un partner alla banca senese, considerata una “Cenerentola” tra le banche.
Il messaggio insomma è chiaro. E viene ribadito da tempo dal vertice del Tesoro, che dalla fine del 2023 sta proseguendo nel suo percorso di dismissione della sua partecipazione di controllo. Partendo dal 64% del capitale, lo scorso novembre il Tesoro aveva ceduto un primo maxipacchetto del 25%. Poi, il 27 marzo scorso, l’ulteriore cessione di un 12,5%, con l’atterraggio a quota 26,73%, come certificato dalle ultime rilevazioni Consob.
Ora restano da capire i prossimi passi. Ed è ragionevole, si racconta da più parti, che il Tesoro voglia procedere con un ulteriore step in vista di un alleggerimento che potrebbe portare il Tesoro attorno a quota 10 per cento.
Poi, si vedrà. Resta da capire se nel frattempo si troverà l’intesa con un possibile compratore. Che magari faccia il suo ingresso graduale nel capitale, in vista di una futura uscita del Tesoro. Non è d’altra parte da escludere però che, se il partner non dovesse palesarsi, il Mef rimanga nel capitale anche oltre la scadenza del 2024. Bruxelles permettendo.
Molto dipenderà anche dal prezzo.
Sulla base delle attuali quotazioni ( ieri il titolo è sceso del 2,7%), Mps vale circa 5 miliardi. E serve « pagarci sopra un premio per il controllo » , ricorda con chiarezza il cda di Mps rispondendo a un socio che, nelle domande pre- assembleari, chiedeva quale fosse “il giusto prezzo” per il Monte.
Un asset di cui dispone oggi il Monte dei Paschi di Siena è l’eccesso di capitale, oggi stimato in 2,2 miliardi di euro di capitale, ipotizzando « a soli fini illustrativi » di mantenere un indicatore di solidità patrimoniale Tier 1 ratio del 13,5%, come scrive la banca sempre nelle risposte ai soci in vista dell’assemblea di domani, ricordando come « l’ammontare di capitale in eccesso dipende, tra le altre cose, dall’obiettivo in termini di coefficienti di capitale » .
Il gruppo, si legge sempre nella documentazione, dispone di un patrimonio immobiliare su base consolidata valutato 1.844 milioni di euro, ad esclusione degli immobili in dismissione, mentre le Dta ( attività fiscali differite) ammontano a 1.843 milioni di euro e se ne prevede un utilizzo per 330 milioni nel 2024 sulla base di « una stima soggetta, tra le altre cose, all’alea dell’effettiva base imponibile 2024 nonché all’effettivo utilizzo dei fondi rischi ed oneri » .
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Il Mef scende al 26,73% Giorgetti: « Il 2024 credo debba essere l’anno buono per il partner »