Il Sole 24 Ore

Atos a caccia di 1,2 miliardi per salvataggi­o e rilancio

Servono 600 milioni per finanziare il business tra quest’anno e il 2025 Il titolo perde il 13,6% in una seduta: da inizio anno il rosso sfiora l’ 80%

- Laura Cavestri MILANO

Una ristruttur­azione del debito pari a 1,2 miliardi di euro tra prestiti, cash e garanzie, di cui 600 milioni di finanziame­nti freschi per sostenere il business tra questo e il prossimo anno.

La società informatic­a francese Atos SE sta cercando 600 milioni di euro ( 651 milioni di dollari) in contanti e altri 600 milioni di euro in linee di credito e garanzie sui prestiti per finanziare l’attività fino al 2025, secondo un piano di ristruttur­azione presentato ai creditori.

Ieri, il titolo - quotato alla Borsa di Parigi – ha chiuso a 1,99, perdendo il 13,64% e scivolando di quasi l’ 80% dall’inizio dell’anno. Come ha spiegato in una nota, Atos punta a ridurre il proprio debito di 2,4 miliardi di euro entro il 2026 posticipan­do le scadenze rimanenti nei 5 anni successivi. Precedente­mente era già emerso che la società stesse cercando almeno un miliardo di euro in nuovi fondi.

Considerat­a un astro nascente dell’industria tecnologic­a francese, si è trovata ad affrontare un muro di debiti, che ammonta a circa 4,7 miliardi di euro, di cui 3,65 miliardi di dovranno essere pagati entro la fine del prossimo anno. Nel frattempo, le trattative per vendere parti della sua attività ad EP Equity Investment e ad Airbus SE del miliardari­o ceco Daniel Kretinsky sono fallite.

Le azioni sono scese di oltre il 97% negli ultimi sette anni, con una serie di vincoli nella catena di approvvigi­onamento, errori contabili, avvisi sui profitti e ostacoli a livello di settore che hanno spazzato via quasi 12 miliardi di euro di valore di mercato.

Atos ha intanto ottenuto un prestito ponte di 450 milioni di euro, fornito per 400 milioni da un gruppo di banche e da obbligazio­nisti e per 50 milioni dallo Stato Francese, in attesa che venga raggiunto un accordo sul rifinanzia­mento. L’azienda ha fatto sapere che gli attuali stakeholde­rs e terze parti possono sottoporre le loro proposte, inclusi quelli per nuovi fondi, entro il 26 aprile.

L’iniezione di nuovo denaro porterà ad una diluizione degli attuali azionisti se i nuovi fondi assumerann­o la forma di azioni, ha spiegato martedì alla stampa l’amministra­tore delegato di Atos, Paul Saleh.

La società sta cercando di recuperare un profilo di rating creditizio BB entro il 2026. Quest’anno S& P Global Ratings ha declassato il suo debito a B-. Tutto il debito di Atos è attualment­e non garantito. Se alcuni creditori otterranno o meno maggiore sicurezza dipenderà dalle proposte. Atos ha stima che i suoi ricavi diminuiran­no dell’ 1,9% a 9,9 miliardi di euro nel 2024, prima di tornare a crescere a partire dal 2025.

Il primo ministro francese, Gabriel Attal, si è interessat­o personalme­nte al destino di Atos, che ha stretti legami con l’industria militare e nucleare del Paese, dichiarand­o che le attività strategich­e di Atos, ( che includono la fornitura di sicurezza informatic­a per le Olimpiadi di Parigi di quest’estate) devono rimanere di proprietà francese. La priorità del governo, dunque, è garantire la stabilità finanziari­a di Atos.

L’ 8 aprile il titolo aveva beneficiat­o della discesa in campo del fondo di ristruttur­azione Butler al fianco di David Layani, il “patron” di Onepoint, primo azionista di Atos con l’ 11,1 per cento. Il consorzio ha fatto sapere che presenterà il suo piano il 24 aprile. Dal canto suo, Atos ha precisato che la società esaminerà tutti i piani di salvataggi­o proposti agli investitor­i, compreso quello di Onepoint, dopo il 26 aprile.

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