Fitch: outlook Cina negativo per l’alto debito
Confermato il rating A+ La decisione segue quella di Moody’s di dicembre
Deplorevole. Questa la replica secca di Pechino al taglio deciso da Fitch dell’outlook creditizio a “negativo” da “stabile”, per l’elevato debito della Cina. La bocciatura che segue l’analoga decisione presa a dicembre da Moody’s, arriva mentre il Governo sta intensificando gli sforzi per stimolare l’anemica ripresa economica post pandemia
con sostegni fiscali e monetari.
Una mossa che ha mandato in rosso i mercati: Shanghai ha cedu
to lo 0,70% e Shenzhen l’ 1,74%. Un inciampo che non ci voleva, proprio adesso che il Paese cerca di risollevarsi dal pantano della crisi economica.
Per di più ora è il rischio legato alla finanza pubblica infatti a destare le maggiori preoccupazioni è il tracollo dell’immobiliare, com’è noto anche Shimao, dopo Evergrande e Country Garden è a due passi dal fallimento.
« La revisione dell’outlook da parte di Fitch riflette la situazione più difficile delle finanze pubbliche cinesi, a causa del doppio colpo della decelerazione della crescita e dell’aumento del debito » , ha commentato a Reuters Gary Ng, economista senior di Natixis AsiaPacifico. Secondo l’esperto, questo non significa che la Cina andrà in default a breve, ma piuttosto che sarà possibile vedere una polarizzazione del credito in alcuni LGFV, i veicoli di finanziamento dei governi locali.
Per Fitch il disavanzo può salire al 7,1% del Pil. Secondo i calcoli della società di rating il disavanzo pubblico cinese potrebbe salire al 7,1% del Pil già nel 2024, dal 5,8% del 2023. Si tratterebbe del livello più alto dopo l’ 8,6% toccato nel 2020 a causa delle rigide misure anti- Covid. Pur avendo rivisto al ribasso l’outlook, indicando quindi che un downgrade è possibile nel medio termine, Fitch ha però confermato il rating della Cina ad ‘ A+’.
« La revisione dell’outlook riflette i crescenti rischi per le prospettive delle finanze pubbliche cinesi, in quanto il Paese si trova ad affrontare prospettive economiche più incerte, nel quadro di una transizione da una crescita basata sul settore immobiliare a quello che il governo considera un modello di crescita più sostenibile » , scrivono gli analisti dell’agenzia di rating.
Ovviamente non si possono negare elementi importanti come l’ampio spettro dell’economia diversificata, dalle prospettive di crescita del Pil ancora solide rispetto ai Paesi concorrenti, né va dimenticato « il ruolo fondamentale nel commercio globale di beni, dalle solide finanze esterne e dallo status di valuta di riserva dello yuan » .
Pechino non ha nascosto il suo disappunto. Secondo il ministero delle Finanze « è deplorevole vedere Fitch declassare le sue prospettive sul rating sovrano della Cina » .
Anche perché « per il governo il sistema di rating dell’agenzia americana non ha ripreso in modo efficace l’effetto positivo della politica fiscale cinese, mentre la capacità del governo e la sua determinazione a mantenere un buon credito sovrano non cambiano » .
‘ Pesa il tracollo del settore immobiliare, anche il gigante Shimao si trova a due passi dal fallimento