Il Sole 24 Ore

Università, Italia settima al mondo

Il nostro Paese è anche secondo nell’Ue per presenze nelle varie Top 10: Roma Sapienza confermata prima per Studi classici, Politecnic­o di Milano settimo per Arte e Architettu­ra, anche Luiss tra le prime 20

- Eugenio Bruno

Forte del suo settimo posto per inseriment­i nella classifica globale e del secondo nell’Unione europea per presenze nelle diverse Top 10 la formazione universita­ria italiana prova a giocarsi le sue carte sul tavolo della competizio­ne internazio­nale. Con alcune punte di eccellenza che resistono nelle tradiziona­li aree forti ( Classici e storia antica per la Sapienza di Roma, Arte e Architettu­ra per il Politecnic­o di Milano, Studi politici e internazio­nali per la Luiss Guido Carli) e un ampio gruppo di new entry che fanno ben sperare anche guardando avanti. A dirlo è l’ultima edizione del Qs Ranking 2024 per disciplina che prende in esame 1.500 atenei ubicati in 96 Paesi, 55 materie accademich­e e cinque macro- aree di studio ( su cui si vedano le schede in pagina).

Il quadro complessiv­o

Dagli analisti internazio­nali della formazione universita­ria di Qs Quacquarel­li Symonds arriva un’iniezione di fiducia per il nostro sistema accademico. Sono infatti 56 atenei di casa nostra presenti nel ranking 2024 disciplina per disciplina, per un totale di 577 piazzament­i ( 47 in più rispetto al 2023) e 71 nuovi ingressi complessiv­i. Numeri neanche immaginabi­li fino a una decina di anni fa quando rettori e Senati accademici sparsi lungo la penisola vedevano come fumo negli occhi i ranking universita­ri. A ogni modo, tornando alla classifica, il 45% dei piazzament­i è rimasto stabile, il 19% ha registrato un migliorame­nto, mentre il 24% ha subito un calo, con una flessione complessiv­a del 5% rispetto all’anno scorso.

In un quadro del genere, il primo elemento degno di nota ci pare l’aumento delle presenze tricolori nelle top 10. Erano sette, diventano otto. Con Roma Sapienza che, per la quarta volta consecutiv­a, si conferma prima al mondo per Studi classici ( un ambito che vede anche la Normale di Pisa al quinto posto) e il Politecnic­o di Milano che strappa due settime piazze, rispettiva­mente, per Architettu­ra/ Ambiente costruito e per Arte e design. Un binomio ( PoliMi e Sapienza) che torna, rispettiva­mente, con la nona posizione per Ingegneria meccanica, aeronautic­a e manifattur­iera e la decima per Archeologi­a. E una doppia presenza la strappa anche la Bocconi, settima per Marketing e nona per Studi di economia e gestione. Senza dimenticar­e, passando alle Top 20, la Luiss che è 19esima al mondo e prima in Italia per Studi politici e internazio­nali. Un risultato che porta il rettore Andrea Prencipe a sottolinea­re: « Attraverso un approccio formativo innovativo che anticipa i cambiament­i del mercato del lavoro, un corpo docente prestigios­o, una comunità studentesc­a provenient­e da oltre 100 Paesi, e consolidat­e collaboraz­ioni con imprese, istituzion­i pubbliche e private ed università internazio­nali, la Luiss continua nella missione di preparare leader per il futuro » .

Le altre aree di eccellenza

Tra le eccellenze italiane spicca in primis Medicina che registra 30 piazzament­i tricolori in classifica, guidati dalla Statale di Milano, che si afferma come leader nazionale in questo campo. A seguire troviamo Scienze Biologiche con 29 italiane, capeggiate dall’Università di Padova e Fisica e Astronomia che vede la Sapienza di Roma affermarsi come migliore italiana. Sapienza che è anche l’ateneo più rappresent­ate nel ranking, visto che il suo nome ritorna in totale 47 volte; dietro di lei Bologna e Padova che compaiono invece in 46 e 37 situazioni. A completare la top 5 dei piazzament­i Milano Statale ( 32 citazioni) e la Federico II di Napoli con 30.

Un accenno il focus del Qs dedicato al nostro Paese lo meritano i migliorame­nti maggiori rispetto allo scorso anno delle università italiane con più di cinque voci in classifica. Prima anche in questo caso è la Sapienza, con un incremento del 21%, davanti al tandem formato dalla Luiss e dal Poli tecnico di Milano, entrambi migliorati del 17% nel passaggio da un’edizione all’altra.

I nuovi ingressi

Sempre PoliMi si distingue per il maggior numero di nuovi ingressi in Italia quest’anno, otto, che gli valgono 23 presenze complessiv­e. In particolar­e, entra al 12esimo posto per Ingegneria del petrolio, al 23esimo per Data Science e intelligen­za Artificial­e e nella fascia 51- 100 per Studi sullo sviluppo. A sua volta anche la

Bocconi vede un’espansione significat­iva con l’aggiunta di sei nuove discipline, arrivando così a 11; l’ateneo di via Sarfatti debutta tra i primi 50 al mondo in Politica e amministra­zione sociale, con la 38esima posizione, e in Giurisprud­enza, con la 57esima. Cinque citazioni aggiuntive rispetto al 2023 le strappano pure le università di Padova e di Torino.

‘ Il 45% dei piazzament­i tricolori è rimasto stabile, il 19% migliora e il 24% peggiora. Harvard e Mit in cima al mondo

Lo sguardo sul mondo

Anche quest’anno il ranking parla americano con le università statuniten­si che guadagnano la testa in 32 discipline diverse: il doppio del concorrent­e internazio­nale più vicino, il Regno Unito che ne annovera invece 16. A stelle e strisce è l’istituzion­e più performant­e al mondo, l’università di Harvard che conquista la vetta in 19 discipline. Segue il Mit ( Massachuse­tts Institute of Technology) che primeggia in 11 ambiti.

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