Balneari, l’Antitrust boccia ancora le proroghe
Altro altolà anche della Ue Tavolo tecnico senza esito: oggi la protesta di Sib e Fiba
Nel silenzio del governo, sulla questione delle concessioni balneari torna a prendere la parola l’Antitrust. L’Autorità garante per la concorrenza ha bocciato ancora una volta le proroghe automatiche, stavolta con un parere inviato all’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centrale. Quest’ultima, a sua volta, ha deciso di cautelarsi scrivendo alla presidenza del Consiglio e al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per segnalare « l’urgente necessità di ogni utile intervento atto ad evitare l’instaurarsi di un potenziale contenzioso giudiziale » con l’Antitrust, visto che questa si attende di conoscere le iniziative adottate per rimuovere le violazioni entro 60 giorni alla ricezione del parere, inviato il 14 marzo. In assenza di risposte convincenti, il garante per la concorrenza presenterà ricorso.
In nuce c’è un contenzioso frutto di un prolungato stallo normativo, denunciato perfino da una parte dei sindacati dei titolari delle concessioni ( Sib- Confcommercio e Fiba- Confesercenti), storicamente sostenuti nelle loro battaglie dalla maggioranza di centro- destra. La manifestazione oggi delle due sigle a Roma, contro « l’inerzia e i ritardi dello Stato italiano e per chiedere con urgenza una nuova legge di tutela » , è stata confermata nonostante ieri in extremis il governo abbia convocato un tavolo tecnico a Palazzo Chigi. « In piazza con 150 sindaci e 5mila operatori » dice Antonio Capacchione, presidente del Sib. L’incontro, senza alcun rappresentante di governo presente, non ha affatto rassicurato. È emerso anzi come venti giorni fa i funzionari della Dg Grow della Commissione Ue in un confronto informale abbiano di nuovo bocciato la tesi della “non scarsità della risorsa”, che secondo l’esecutivo italiano giustificherebbe la messa a gara solo dei tratti di costa liberi.
La sensazione è che nulla si smuoverà prima della tornata elettorale di giugno. Anche il preannunciato completamento della mappatura delle spiagge disponibili non sembra all’orizzonte. Eppure era stato prospettato nella risposta inviata alla Commissione europea in merito al parere motivato che ha fatto avanzare la procedura di infrazione per le varie proroghe senza gara, considerate in violazione della direttiva Bolkestein sui servizi. Quel documento, cui ha lavorato in prima battuta il ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini, sostiene che, nonostante le sentenze del Consiglio di Stato che avevano disposto il termine del 2023, resta in vigore la proroga tecnica della legge concorrenza come poi aggiornata dal governo Meloni con il Dl milleproroghe a fine 2022. Secondo questa versione, le concessioni sono da considerarsi valide fino al 31 dicembre 2024 con la facoltà dei Comuni di rinviare fino al 31 dicembre 2025 a fronte di oggettivi impedimenti alla conclusione delle gare.
A questa norma si è appellata l’Autorità del Mar Tirreno centrale deliberando la « vigenza e prosecuzione » di 67 concessioni demaniali marittime in essere fino al 31 dicembre 2024. L’Authority guidata da Roberto Rustichelli però ha contestato il provvedimento ricordando il doppio contrasto con gli articoli 49 e 56 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e con l’articolo 12 della direttiva Bolkestein.