Il Sole 24 Ore

Flick e De Siervo: con l’autonomia a rischio l’unità nazionale

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L’approdo in Aula il 29 aprile non è più scontato. Le opposizion­i chiedono tempo per approfonad­imenti e il presidente della Camera, il leghista Lorenzo Fontana, « ha avviato un approfondi­mento » . Nel frattempo sull’Autonomia differenzi­ata anche ieri si è abbattuta l’ennesima bocciatura. Stavolta da parte di due ex presidenti della Corte costituzio­nale, Giovanni Maria Flick e Ugo De Siervo, che nei pochi minuti messi loro a disposizio­ne hanno evidenziat­o non solo il rischio di un approfondi­mento della « frattura » tra le diverse aeree del Paese per le prestazion­i di servizi ma anche quello di una « rottura dell’equilibrio costituzio­nale tra i poteri » per il combinato disposto tra il Ddl Calderoli e la riforma costituzio­nale per il premierato. È al presidente del Consiglio che infatti viene affidato - ricorda Flick - il compito di costruire l’intesa e di redigerla anche senza « conformars­i » agli indirizzi espressi dalle Camere. Ed è sempre a Palazzo Chigi che viene affidato il compito di « aggiornare i Lep bypassando le commission­i » . Analogo il giudizio di De Siervo che parla di un « rapporto evidenteme­nte pericoloso » tra le due riforme e aggiunge: « Non si può andare avanti con norme incomprens­ibili anche a chi fa di mestiere il costituzio­nalista » ed è pericoloso « gettar sale sulla diversific­azione dell’Italia » . In ballo c’è l’unità nazionale. « Se do di più a chi sta meglio, allora do meno a chi sta peggio. Mi piacerebbe che si capisse e si spiegasse ai cittadini con quali risorse si possa bypassare il problema dell’invarianza zero » è l’invito rivolto da Flick ai commissari prima di congedarsi.

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