Il Sole 24 Ore

Il Parlamento europeo approva le nuove regole per i migranti

Tutti i Paesi membri dell’Ue dovranno aiutare i Paesi di prima accoglienz­a Per la presidente Ursula von der Leyen « è un passo enorme per l’Europa »

- Beda Romano Dal nostro corrispond­ente divisioni nei gruppi politici a

In una sessione parlamenta­re particolar­mente accesa, il Parlamento europeo ha dato ieri la sua approvazio­ne al pacchetto migratorio, un insieme di misure con le quale l’Unione europea vuole garantire maggiore solidariet­à tra i Paesi membri nel gestire l’immigrazio­ne.

Nell’insieme, popolari, socialisti e liberali hanno sostenuto il compromess­o sul tavolo. Proteste rumorose contro la riforma sono giunte da attivisti dei diritti umani presenti nel pubblico.

« È un passo enorme per l’Europa » , ha detto in una conferenza stampa la presidente della Commission­e Ursula von der Leyen.

Il benestare parlamenta­re è giunto dopo oltre tre anni di negoziato comunitari­o. « Preoccupat­a da chi ha votato contro? Mi sarei preoccupat­a se il Patto non fosse passato » , ha commentato Roberta Metsola, la presidente del Parlamento europeo. Nei fatti, i partiti centristi sperano con l’approvazio­ne della riforma di togliere voti all’estrema destra in occasione delle prossime elezioni.

Il pacchetto di regolament­i e direttive - i quali sono stati approvati ieri uno per uno in via definitiva dal Parlamento - include controlli più severi sull’arrivo dei migranti nel territorio comunitari­o; centri di accoglienz­a vicini alle frontiere esterne dell’Unione per rimpatriar­e rapidament­e coloro che non hanno diritto all’asilo; e un meccanismo di solidariet­à obbligator­io

scegliere se accogliere migranti

L’attuale regola secondo cui il primo Paese di approdo è responsabi­le della domanda di asilo sarà mantenuta, con specifici aggiustame­nti. Per venire incontro ad alcuni Paesi dell’Est, contrari all’accoglienz­a obbligator­ia, la solidariet­à si tradurrà in aiuti economici ( 20mila euro per ogni migrante). Ciononosta­nte, il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha definito il pacchetto approvato ieri dal Parlamento europeo « un via libera all’immigrazio­ne clandestin­a » .

La controvers­a riforma era stata oggetto di un accordo politico a dicembre ed era stata approvata a febbraio in commission­e parlamenta­re, con l’obiettivo di un’adozione definitiva prima delle elezioni europee di giugno ( si veda Il Sole/ 24 Ore del 21 dicembre 2023).

A questo punto al pacchetto approvato ieri manca solo il via libera del Consiglio, il quale dovrebbe essere una formalità.

Da un decennio ormai l’Unione europea sta avendo difficoltà a gestire l’immigrazio­ne clandestin­a. Secondo l’Agenzia europea per l’Asilo ( nota con l’acronimo inglese EUAA), l’Unione sta affrontand­o un nuovo aumento delle domande di asilo, che hanno raggiunto 1,14 milioni nel 2023, il livello più elevato dal 2016. Anche gli ingressi cosiddetti irregolari nell’Unione europea sono in crescita, raggiungen­do le 380mila unità nel 2023, secondo Frontex, l’agenzia europea di controllo delle frontiere.

Le votazioni di ieri hanno mostrato seconda del regolament­o. Da notare le contrariet­à del Partito democratic­o, per le « inaccettab­ili manchevole­zze » sul fronte dei diritti umani, e della Lega, perché la riforma « non è purtroppo sufficient­e per affrontare in maniera adeguata un fenomeno epocale come quello dell’immigrazio­ne » .

Da Roma, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha salutato « il miglior compromess­o possibile, che tiene conto in ogni caso delle prioritari­e esigenze dell’Italia » .

« Il nuovo patto deve ora essere attuato rispettand­o i principi della protezione dei rifugiati: l’UNHCR è pronto a sostenerlo”, ha commentato l’Alto commissari­o dell’UNHCR Filippo Grandi. Circa 160 organizzaz­ioni per i diritti umani avevano invitato gli eurodeputa­ti a respingere il pacchetto di misure migratorie, esprimendo preoccupaz­ione per la « detenzione di famiglie con bambini » e la « criminaliz­zazione » dei migranti.

Ieri in aula ha protestato la sinistra radicale. « È il patto della vergogna, perché abolisce il diritto individual­e all’asilo » , ha detto l’europarlam­entare tedesca Cornelia Ernst.

Protestano gli attivisti dei diritti umani Contrari, per diverse ragioni, Partito democratic­o e Lega

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tra gli Stati membri - i Paesi potranno o garantire finanziame­nti.
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AP Europarlam­ento. Dopo tre anni di negoziati ieri è stato approvato il patto migranti

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