Luis Montenegro punta al rigore, salvaguardando sanità e scuola pubblica
Con molta cautela e qualche timore il premier portoghese Luis Montenegro ha presentato ieri al Parlamento il programma di governo. Montenegro ha vinto le elezioni dello scorso 10 marzo alla testa dell’Alleanza Democratica, la coalizione riuscito a ottenere la maggioranza in Parlamento. Di conseguenza il nuovo governo, di minoranza, sarà costretto a dialogare per trovare un compromesso con le opposizioni.
Già ieri, nel consegnare il programma to, il premier conservatore ha sottolineato come il documento accolga oltre sessanta proposte prese dai programmi elettorali degli altri partiti. Oggi e domani il testo verrà discusso in aula per poi essere approvato. Montenegro punta sull’astensione del Partito socialista, e ha fino a qui invece rifiutato qualsiasi accordo di legislatura con l’estrema destra xenofoba di Chega, che pure non dovrebbe opporsi al programma dell’esecutivo: e quindi non dovrebbe sommare i propri voti alla mozione di sfiducia, già annunciata della sinistra comunista.
Il programma del nuovo governo - che può contare sul sostegno di 80 deputati conservatori sui 230 seggi complessivi del Parlamento unicamerale - insiste sulla necessità di mantenere i bilanci in pareggio e ridurre il debito pub
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Senza maggioranza in Parlamento, il premier conservatore deve trovare compromessi con le opposizioni
blico ( ancora sopra il 100% del Pil nonostante una miracolosa discesa dal massimo del 133% toccato nel 2014). Ma apre anche a interventi per aiutare famiglie e imprese, ad aumenti delle pensioni e degli stipendi per polizia, insegnanti e medici. Montenegro ha dichiarato di volere salvaguardare la sanità e l’istruzione pubblica, le politiche abitative e la giustizia. E ha confermato inoltre che porterà avanti la privatizzazione della compagnia aerea di bandiera Tap, pianificata da tempo.
Con il precedente governo del socialista Antonio Costa, lo scorso anno il Portogallo ha raggiunto un surplus di bilancio maggiore del previsto, pari all’ 1,2% del Pil, dopo il deficit dello 0,3% nel 2022. Mentre i socialisti avevano previsto per quest’anno un surplus dello 0,2%, il nuovo governo non ha voluto fornire previsioni dettagliate.
Al momento non è stato specificato nemmeno se intende vendere l’intera Tap o una partecipazione nella compagnia aerea: il governo precedente aveva approvato la vendita di almeno il 51%, ma il processo era in fase di stallo, nonostante l’interesse manifestato da Lufthansa, Air France- Klm e Iag, proprietario di British Airways.
« È un programma di governo volto al cambiamento, ma basato sul dialogo. Il governo - ha spiegato Antonio Leitao Amaro, ministro della Presidenza del Consiglio - è impegnato con fermezza a gestire il bilancio pubblico con grande responsabilità » .
L’approvazione del programma è il primo passo del nuovo governo verso il test decisivo della Finanziaria per il 2025 che verrà discussa in autunno.