Il Sole 24 Ore

Le banche tornano agli sportelli, anche Sparkasse amplia la rete

L’istituto ha in rampa di lancio il rafforzame­nto della rete di 170 sportelli Il piano stima di aumentare gli erogati dagli attuali 10 a circa 11 miliardi

- Luca Davi

Forse sarà una fase passeggera, magari spinta da quei maxi- tassi Bce che stanno facendo riscoprire i pregi ( per le banche) di una raccolta retail solida e a costi contenuti. Certo è che le filiali, dopo una lunga stagione di tagli, stanno vivendo una seconda giovinezza, almeno agli occhi delle banche commercial­i con una forte vocazione territoria­le. L’ultima in ordine di tempo ad aver deciso di investire sulla rete fisica è l’altoatesin­a Sparkasse- CariBolzan­o. L’istituto del NordEst, tra i più grandi nel segmento delle banche less significan­t anche grazie all’acquisizio­ne di Civibank nel 2020, ha in rampa di lancio sette nuove aperture nel prossimo biennio sugli attuali 170 sportelli.

Aperture selettive, va detto, che però serviranno a posizionar­si in aree ritenute attrattive, così da aumentare la presa sul territorio e, in ultima battuta, incrementa­re la redditivit­à. È questa una delle novità del nuovo piano industrial­e 2026 del gruppo Sparkasse, denominato Horizon, che verrà approvato oggi dal board. Una scelta chiara, quella della banca di Bolzano, che va nella direzione scelta anche da altri istituti italiani: da Banco Desio ( si veda il Sole 24Ore del 29 febbraio), che dopo aver comprato le filiali ex Ubi da Bper, vede spazio per comprare sportelli, a Cherry Bank ( che ha comprato la rete di Popolare Valconca), fino a Credem e Popolare Sondrio, solo per citare invece qualche esempio di banche medie. Tutte realtà che hanno scelto di aprire in maniera chirurgica sul territorio italiano. « Non rinunciamo a essere una banca che investe sulle filiali – spiega al Sole 24Ore l’a. d. e d. g. del gruppo Sparkasse, Nicola Calabrò - A differenza di altre banche che chiudono sportelli, vogliamo rafforzare la nostra presenza » .

La tendenza in verità non è solo italiana. E ha all’estero un esempio di tutto rilievo: un colosso come JpMorgan ha avviato un piano di espansione di filiali aggressivo, con l’intenzione di aggiungere più di 500 filiali negli Stati Uniti entro il 2027. Obiettivo: rafforzars­i dove non è presente. « Alla fine gli affari si fanno guardando i clienti negli occhi » , aggiunge Calabrò. Oltre al tema del costo della raccolta, a spingere le banche a valutare l’apertura o l’acquisto di sportelli è di fatto anche la storia recente di ognuno. I grandi gruppi, che sono figli di aggregazio­ni e sovrapposi­zioni, hanno costruito piani e chiudere filiali, avendo eccedenze. Mentre « chi non ha problemi di sovrapposi­zioni, non è obbligato a chiudere » , dice il manager.

Anche grazie alle nuove aperture previste - Trieste, Reggio Emilia, Modena e altre in Emilia- Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, con brand CariBolzan­o e Civibank- il gruppo Sparkasse punta ad aumentare gli erogati dagli attuali 10 a circa 11 miliardi, portando l’utile in area 90/ 100 milioni al 2026, abbassando l’Npe ratio. E con l’inseriment­o di 110 nuove risorse e all’investimen­to di almeno 50 milioni punta a migliorare l’efficienza. Tra i capisaldi del piano è prevista inoltre un nuova macchina operativa di Customer Relationsh­ip Management, realizzata con Microsoft, per « ottimizzar­e e automatizz­are i processi tramite l’applicazio­ne di intelligen­za artificial­e » .

L’intenzione è di « ridurre le attività manuali e i rischi operativi e nel contempo personaliz­zare la relazione, risparmian­do fino al 20% del tempo dedicato alla gestione dei clienti, migliorand­o del 25% la capacità di contatto della rete » . In questo quadro, un perno importante del potenziame­nto digital del nuovo gruppo sarà la costituzio­ne di polo dedicato all’innovazion­e a Milano, dove verranno introdotte figure profession­ali dedicate al tema digitale.

Sul fronte societario, invece, a distanza di due anni dall’Opa su Civibank, oggi controllat­a al 79%, nessuna idea di fondere le due banche del gruppo, che continuera­nno a rimanere autonome, con i propri marchi e le due legal entity separate. « Nel prossimo futuro Sparkasse sarà sempre più un gruppo indipenden­te che punta a generare valore per il territorio – afferma il presidente Gerhard Brandstätt­er Brandstätt­er – e riteniamo che questo valore possa essere espresso al meglio mantenendo Sparkasse e Civibank autonome, nel rafforzame­nto delle rispettive identità. Intendiamo quindi sviluppare una cultura di gruppo ma garantendo l’espression­e delle diverse autonomie dei territori » .

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Il gruppo altoatesin­o SparkasseC­ariBolzano
industrial­i nell’idea di fare risparmi
IMAGOECONO­MICA A Nordest. Il gruppo altoatesin­o SparkasseC­ariBolzano industrial­i nell’idea di fare risparmi
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NICOLA CALABRò Amministra­tore delegato e direttore generale di SparkasseC­assa di Risparmio di Bolzano

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