Bce: istituti europei sempre più solidi ma i crediti deteriorati aumentano
Le statistiche di Francoforte sul trimestre dei 107 istituti significativi vigilati
Le 107 banche europee significative vigilate dalla Bce hanno chiuso il 2023 con un quarto trimestre che ha evidenziato una situazione patrimoniale ancor più solida, una redditività ancora elevata ma leggermente in calo rispetto al trimestre precedente per una moderazione dell’effetto del rialzo dei tassi. I crediti deteriorati hanno registrato nell’ultimo trimestre un rialzo lievissimo, segnale che il livello minimo è stato raggiunto e che da ora in poi c’è da aspettarsi una risalita, a causa dell’indebolimento dell’economia europea. I prestiti di livello “Stage2”, che sono quelli ancora in bonis ma che rischiano di trasformarsi in sofferenze, hanno continuato il loro trend in aumento.
Sono questi i principali indicatori, nel complesso positivi, relativi al sistema bancario europeo, emersi nelle statistiche sulla supervisione bancaria pubblicate ieri dalla Bce per l’ultimo trimestre 2023. Le banche europee sono solide sotto il profilo patrimoniale prudenziale e hanno raggiunto buoni livelli di redditività ma devono continuare a tenere alta la guardia sui rischi di credito delle controparte, che in alcuni settori sono in deciso aumento.
A livello aggregato, il CET1 è salito al 15,73% rispetto al 15,61% del trimestre precedente e al 15,39% del quarto trimestre 2022. Il dato delle banche italiane ha segnato 15,9%, leggermente sopra la media europea. Il Roe ( rendimento del capitale proprio) è sceso al 9,31% nel quarto trimestre rispetto al 10,01% del terzo trimestre, confermando la riduzione dell’impatto benefico sui bilanci bancari del rialzo dei tassi d’interesse. Le banche italiane hanno fatto molto meglio della media europea, con Roe al 13,70% che spicca tra i più alti.
In quanto ai crediti deteriorati, che continuano ad essere storicamente molto bassi come percentuale rispetto agli attivi totali, il dato aggregato del quarto trimestre 2023 è risultato del 2,3%, in leggero rialzo rispetto al 2,27% del trimestre precedente. E questo per gli esperti del settore sta ad indicare che il livello minimo è stato raggiunto e che ora i NPLs riprendono a salire. Le banche italiane, su questo fronte, sono risultate lievemente sopra la media europea al 2,7%, che resta un livello storicamente molto modesto. Le banche greche hanno segnato il valore più alto, al 4,04%. Lo stock dei crediti deteriorati è rimasto pressoché invariato a 347 miliardi di euro, ma aumentano intanto i rischi controparte nel settore immobiliare commerciale mentre la domanda per i mutui ipotecari è in calo, a causa del rialzo dei tassi.
Per la prima volta, e sarà così da ora in poi, le statistiche della vigilanza bancaria si sono estese alla ripartizione delle percentuali di crediti deteriorati per settore di controparte: è emerso che nel quarto trimestre 2023 la quota dei crediti deteriorati sul totale dei prestiti ha mostrato dinamiche eterogenee a livello settoriale, oscillando dal 3,48% per i prestiti alle società non finanziarie allo 0,70% per i prestiti alle società finanziarie, mentre il rapporto si è attestato al 2,19% per i prestiti alle famiglie. I prestiti “Stage 2” in percentuale del totale dei prestiti totali. è aumentato al 9,74% nel quarto trimestre 2023 rispetto al 9,29% del trimestre precedente, con uno stock cresciuto a quota 1.413 miliardi rispetto ai 1.356 miliardi del trimestre precedente.
‘ A livello aggregato il CET1 cresce al 15,73% Banche italiane meglio della media ( 15,9%)