Coop comunità energetiche anche multiattività
Possibile perseguire scopi mutualistici, lucrativi e non economici
Anche la cooperativa può diventare la forma ottimale per la gran parte delle comunità energetiche rinnovabili che si andranno a costituire, se questi enti corrisponderanno a imprenditori mutualistici, aperti e democratici. È quanto emerge dallo studio del Consiglio nazionale del notariato 38/ 2024/ I. La disciplina della cooperativa è la migliore nel combinarsi con la disciplina delle Cer. La cooperativa Cer può avere la qualifica di impresa sociale, di società benefit e/ o di impresa di comunità, se osserva le corrispondenti discipline da aggiungere alle norme del Codice civile e delle Cer.
La Cer in forma di cooperativa, a differenza della Cer in forma di associazione o di fondazione, può contemporaneamente perseguire uno scopo lucrativo secondario, uno scopo mutualistico e uno scopo non economico; ne deriva, ad esempio, che una Cer, se corrisponde a una cooperativa a mutualità prevalente, può distribuire ristorni e limitati dividendi, realizzare scambi mutualistici coi propri cooperatori e destinare parte degli utili di esercizio per sovvenire dei poveri energetici.
Per costituire una Cer cooperativa occorrono almeno nove soci cooperatori. La Cer cooperativa deve esercitare, come minimo, l’autoproduzione e la condivisione virtuale di energia da fonti rinnovabili; tale società, se si limitasse a svolgere queste due attività e avesse come cooperatori solo consumatori energetici, sarebbe qualificabile come di produzione, avvalendosi « degli apporti di beni da parte dei soci » in base all’articolo 2512 del Codice civile.
La Cer cooperativa, al pari delle altre Cer, può esercitare attività ulteriori a quelle minime sopra indicate e può essere caratterizzata dalla presenza di diversi scambi mutualistici, diventando in quest’ultimo caso una cooperativa mista. La Cer, se multisettoriale, può diventare un valido strumento per contrastare la desertificazione delle nostre aree interne, qualora corrisponda all’impresa della comunità; in tal caso può fregiarsi anche della qualifica di impresa sociale o rispettare la specifica disciplina delle imprese di comunità.
La prestazione della Cer nello scambio mutualistico coi suoi cooperatori può essere in tutto o in parte costituita da una porzione degli utili distribuibili, come può accadere quando l’oggetto sociale della Cer contempli soltanto l’autoproduzione e la condivisione di energia da fonti rinnovabili.
La Cer può essere organizzata in modo da avere tante categorie di soci quanti siano gli scambi mutualistici che la caratterizzino; si immagini una Cer in forma di cooperativa che condivida l’autoproduzione energetica e che gestisca un ostello; in tal caso potrebbero essere presenti la categoria dei cooperatori fornitori dei dati relativi ai loro consumi di elettricità e la categoria dei cooperatori lavoratori.
La disciplina delle Cer impone di non perseguire in via principale lo scopo lucrativo; questo vincolo è rispettato quando la Cer sia costituita in forma di cooperativa a mutualità prevalente o in forma di cooperativa a mutualità non prevalente ma avente clausole statutarie conformi con l’articolo 2514 del Codice civile. La Cer cooperativa può incrementare il proprio capitale di rischio e/ o di debito utilizzando tutti gli strumenti finanziari che contemplati nell’articolo 2526 del Codice civile.