Il Sole 24 Ore

Il centro di Milano bloccato: chiusi Palazzo Reale e il Museo del Duomo

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La sede degli incontri del vertice dei ministri dei Traporti del G7 è Palazzo Reale, accanto al Duomo di Milano. Fino a sabato 13 aprile sono previste misure di sicurezza che impongono alcune modifiche alla viabilità pedonale, veicolare e del trasporto pubblico nel centro della città, e la chiusura di alcune aree e luoghi interessat­i allo svolgiment­o degli incontri delle delegazion­i dei sette Paesi che fanno parte del G7, Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti. In particolar­e, restano chiusi fino a sabato: Museo del ‘ 900, museo di Palazzo Reale, museo del Duomo e Terrazze del Duomo. L’area di Palazzo Reale - piazza Fontana è chiusa al transito anche pedonale. Solo nella giornata di oggi, venerdì 12 aprile, l’area di piazza della Scala è chiusa dalle ore 15 alle ore 24; garantito l’accesso ai taxi e agli NCC diretti agli hotel di via Manzoni; Dalle ore 15 chiuse al traffico veicolare via Manzoni, corso Matteotti, piazza Meda, via Santa Margherita, Via Verdi. Possibili limitazion­i su corso Venezia e corso Monforte. Sabato, oltre all’area bloccata attorno al Duomo, a margine del G7 si svolgerà anche una manifestaz­ione contro il nuovo Codice della strada: « C’è un’altra strada - stop al codice della strage » , si terrà dalle ore 15, in porta Venezia, davanti al Planetario. La manifestaz­ione è organizzat­a da Città delle persone, iniziativa avviata da Cittadini per l’Aria Onlus, Sai che puoi?, Fiab Milano Ciclobby Onlus, Genitori Antismog ETS con Clean Cities Campaign. Nel video promoziona­le della manifestaz­ione tutti i ministri del G7 si muovono a piedi, in bici o con i mezzi pubblici, mentre il ministro Salvini, a bordo di un’auto, arriva per ultimo alla riunione. Sabato dunque corso Venezia sarà chiuso al traffico e - anticipano gli organizzat­ori - sarà diviso in due parti: « Metà carreggiat­a sarà il luogo triste, che riflette la strada come è oggi, con il suo carico enorme di vittime di scontri stradali ( oltre 3.000 all’anno), a cui si renderà memoria, l’altra metà, invece, sarà il luogo della gioia, la strada come dovrebbe essere, cioè una strada per le persone » .

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