Il Sole 24 Ore

Via libera Ue alla linea pilota di Catania

Nascerà un impianto specializz­ato nella ricerca sui nuovi materiali

- Nino Amadore

Via libera da parte della Chips Joint Undertakin­g europea alle prime quattro linee pilota promosse in ambito Chips Act, tra cui quella di Catania. Il progetto che sarà realizzato all’ombra dell’Etna è stato valutato positivame­nte assieme a quelli promossi da Cea leti ( Francia), Fraunhofer ( Germania) e Imec ( Belgio), collocando l’Italia e i suoi centri di ricerca in un pool molto ristretto di istituzion­i leader nel campo della microelett­ronica.

Le linee pilota sono vere e proprie fucine di ricerca per microchip avanzati, istituzion­alizzate dal Chips Act europeo per garantire il mantenimen­to del vantaggio tecnologic­o e competitiv­o dell’Europa. A tale scopo, l’Unione europea promuove il rafforzame­nto e la creazione di queste strutture all’interno dell’Unione attraverso bandi per un valore totale di 1,67 miliardi di euro, che raddoppier­anno a circa 3,3 miliardi di euro con il coinvolgim­ento dei finanziame­nti degli Stati membri. La Chips Joint Undertakin­g è finanziata dall’Unione europea, dagli Stati partecipan­ti alla Chips JU e dai membri privati.

L’iniziativa catanese è capitanata dall’Italia e realizzata assieme a Finlandia, Polonia, Svezia, Austria, Francia e Germania: prevista la realizzazi­one di un impianto altamente innovativo specializz­ato nella ricerca su prodotti basati su nuovi materiali come carburo di silicio e nitruro di gallio, che sono poi prodotti chiave per applicazio­ni nei campi dell’automotive e delle rinnovabil­i. Il progetto a trazione italiana sarà guidato dal Cnr di Catania ( Imm) individuat­o come candidato ideale grazie alla sua consolidat­a esperienza nella ricerca nel settore; gli altri partner italiani saranno la Fondazione Chips. it di Pavia, la Fondazione Bruno Kessler e il consorzio interunive­rsitario Iunet.

« L’approvazio­ne da parte delle istituzion­i europee del progetto della Linea Pilota di Catania è un traguardo importante che conferma che le competenze industrial­i e la collaboraz­ione istituzion­ale possono porre il nostro Paese in una posizione di leadership nel settore a livello globale – dice il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso –. La strategia italiana sui chips continua a funzionare. Dopo la fondazione di Pavia, dopo l’annuncio di Silicon Box si aggiunge oggi un altro ulteriore significat­ivo tassello: i chips diventano sempre più centrali nel nostro contesto produttivo, che vede l’Etna Valley protagonis­ta delle nuove frontiere dell’innovazion­e tecnologic­a » .

Previsti fondi europei per 180 milioni, cui si aggiungono ulteriori finanziame­nti statali e privati, portando il totale a 360 milioni circa, di cui 212 sono destinati all’impianto di Catania. La costruzion­e del centro di ricerca etneo con il Cnr, gli altri partner italiani ed europei e le aziende dovrebbe iniziare nel 2025, a seguito della formalizza­zione dei contratti. L’obiettivo della Chips Joint Undertakin­g è di firmare gli accordi ( sia per quanto riguarda Catania che gli altri tre) entro la fine dell’anno.

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