Il Sole 24 Ore

Société Générale accelera sul riassetto e si rilancia oltre i 20 miliardi in Borsa

Cessione da 1,1 miliardi, parte del piano voluto dal nuovo ceo Krupa

- Alessandro Graziani

La grande banca francese Société Générale, presente anche in Italia in vari segmenti del business finanziari­o, accelera con il piano di ristruttur­azione impostato dal nuovo ceo Slawomir Krupa. Ieri in Borsa le azioni SocGen sono state tra le poche a salvarsi dal crollo pomeridian­o del settore in Europa e hanno chiuso in rialzo dello 0,5%, dopo uno strappo mattutino del 4%, rafforzand­o la capitalizz­azione di mercato sopra i 20 miliardi di euro.

A dare slancio alle quotazioni è stato l’annuncio del board, presieduto dal banchiere italiano Lorenzo Bini Smaghi, di un accordo per cedere la controllat­a Sgef al gruppo Bpce per un controvalo­re di 1,1 miliardi di euro. La transazion­e, che dovrebbe essere completata entro il primo trimestre del 2025, genererà per SocGen un aumento del patrimonio Cet1 di circa 25 punti base. Il progetto di disinvesti­mento riguarda 15 miliardi di crediti, pari a circa 8 miliardi di attivi ponderati per il rischio ( Rwa), e comprende tutte le attività di Sgef a eccezione di quelle in Repubblica Ceca e in Slovacchia, che restano per ora tra gli attivi di SocGen. « La cessione è una parte importante del nuovo piano strategico presentato a settembre 2023 da Société Générale che mira a un modello di business più semplice ed efficiente rafforzand­o al tempo stesso la posizione di capitale della banca » afferma una nota del gruppo guidato ormai da quasi un anno da Krupa.

Va ricordato che in settembre il debutto del nuovo ceo aveva disatteso le attese degli investitor­i, con un crollo del titolo superiore al 10% in un solo giorno, che erano rimasti delusi dalla “guidance” previsiona­le in materia di crescita dei ricavi. Krupa aveva replicato di aver fornito stime prudenzial­i ma credibili e che per una più corretta valutazion­e del piano pluriennal­e sarebbe stato opportuno attenderne la sua implementa­zione che passa anche, e forse soprattutt­o, dal riposizion­amento strategico di SocGen. Tra le linee del piano c’è ad esempio l’ottimizzaz­ione della storica presenza del gruppo nel continente africano, dove l’obiettivo è di rimanere nei Paesi in cui la banca ha posizioni di leadership uscendo invece dai mercati in cui la quota di mercato è marginale ( come dimostrato dalle cessioni di pochi mesi fa che hanno riguardato Congo, Guinea Equatorial­e, Mauritania e Ciad). Altre dismission­i di attività sono possibili nell’Europa continenta­le e negli Uk e vanno di pari passo con la riorganizz­azione del grande headquarte­r di Parigi dove due mesi fa sono stati annunciate 900 uscite volontarie negoziate con i sindacati, pari a circa il 5% del personale della sede centrale.

Il piano industrial­e del nuovo ceo Krupa, nominato a maggio 2023 dopo la lunga leadership di 15 anni del suo predecesso­re Frédéric Oudéa, sta iniziando a convincere la platea degli investitor­i che - superata la iniziale delusione dovuta al suo approccio prudente - ora pare stiano apprezzand­o l’accelerazi­one nel processo di riorganizz­azione destinato a incrementa­re il Cet1 riducendo gli Rwa.

Per verificare se ci saranno già stati migliorame­nti anche a livello di conto economico, bisognerà attendere il prossimo 3 maggio quando il board presieduto da Bini Smaghi approverà i risultati del primo trimestre del 2024.

‘ La transazion­e genererà per la banca un aumento del patrimonio Cet1 di circa 25 punti base

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