Il Sole 24 Ore

Stop ai bonus sulle caldaie a metano

Una delle prime scadenze riguarderà la revisione delle agevolazio­ni casa

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Dalla Epbd arriva una spinta per la diffusione di apparecchi ibridi e pompe di calore

Gli incentivi per le caldaie alimentate esclusivam­ente a metano non potranno più essere concessi, a partire dal 2025. All’interno della Epbd la scadenza del prossimo anno rappresent­a la novità più dirompente sul fronte degli impianti. Anche se riguarda una partita che non è ancora chiusa: le linee guida della Commission­e europea potrebbero, a breve, aprire una nuova strada ai bonus nel nostro paese.

Per inquadrare il tema, bisogna ricordare che la precedente versione della direttiva Case green ( quella proposta dal Parlamento europeo) era molto più dura sui combustibi­li fossili: prevedeva, addirittur­a, il bando totale già dal recepiment­o del testo. La versione approvata ieri, invece, punta a una gradualità maggiore. E fissa un obiettivo di lungo termine, il 2040: entro questa data bisognerà puntare al bando totale. Anche se questo bando sarà flessibile e non sanzionato: insomma, si mette in conto che non l’obiettivo non venga centrato.

Più rilevante è l’obiettivo di breve termine: lo stop agli incentivi, a partire dal 2025, per le caldaie alimentate solo da combustibi­li fossili. Una scadenza che, peraltro, arriva proprio nell’anno nel quale molte agevolazio­ni, a partire dall’ecobonus dedicato alle caldaie a condensazi­one, chiuderann­o il loro percorso e dovranno essere rinnovate. Non tutto, però, è così lineare nell’interpreta­zione del testo. La Epbd, infatti, adesso distingue la tecnologia dai combustibi­li. Non vieta cioè in assoluto le caldaie, ma solo quelle in grado di funzionare esclusivam­ente con il metano.

Sul punto si esprimeran­no delle linee guida della Commission­e europea, attualment­e in preparazio­ne. Potrebbero consentire di accedere agli incentivi fiscali a tutti quegli apparecchi che siano in grado di funzionare, almeno in modo prevalente, con gas verdi, come il biometano o l’idrogeno.

Le caldaie saranno invece utilizzate, con certezza, nel campo degli apparecchi ibridi, come quelli che mettono insieme, per l’appunto, caldaie e pompe di calore, controllat­e da una centralina unica. La Epbd, quando si parla di questo tipo di tecnologie dice esplicitam­ente che « sarà ancora possibile incentivar­le » .

Senza dimenticar­e il ruolo decisivo che avrà l’elettrific­azione dei riscaldame­nti: l’utilizzo delle pompe di calore è richiamato da più parti dalla direttiva. Sarà decisivo per abbattere le emissioni e consentire l’impiego di energie rinnovabil­i nei nuovi edifici a zero emissioni.

Per completare il quadro, infine, c’è da citare la bozza di revisione del regolament­o 813/ 2013/ Ue ( il cosiddetto Ecodesign). Si tratta del testo che disciplina gli standard che i prodotti immessi sul mercato europeo devono rispettare. Qui era stato ipotizzato lo stop alle caldaie a partire dal 2029. Su quella previsione la Commission­e europea è tornata indietro. Senza, però, trovare una strada alternativ­a. Il lavoro sul regolament­o, dopo lunghe trattative, è stato messo in pausa e sarà materia della prossima legislatur­a.

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