Il Sole 24 Ore

Scholz a Pechino per rinsaldare i rapporti con il primo partner

Il cancellier­e incontrerà Xi con una folta delegazion­e di ministri e di imprendito­ri

- Isabella Bufacchi Dal nostro corrispond­ente

L’economia cinese ha bisogno della Germania, per lo sviluppo tecnologic­o e per il capitale. È questo il messaggio “pragmatico” e affatto scontato che il cancellier­e Olaf Scholz intende trasmetter­e al governo e alle imprese cinesi nella sua visita ufficiale in Cina che dal 13 al 16 aprile lo porterà a Chongqing domani, a Shanghai lunedì e a Pechino martedì, accompagna­to da tre ministri ( Agricoltur­a, Trasporti e Ambiente) e da una nutrita delegazion­e di imprendito­ri e aziende.

In contrappos­izione rispetto all’acclarata dipendenza della Germania nei confronti della Cina e all’impegno di moderato derisking di Berlino nei confronti di Pechino dopo l’invasione della Russia in Ucraina, Scholz ambisce a colmare il vuoto lasciato dal raffreddam­ento delle relazioni tra Usa e Giappone da un lato e Cina dall’altro lato. Le imprese tedesche, scoraggiat­e dagli alti costi dell’energia, delle materie prime e dalla carenza di manodopera in Germania, sono sempre più disposte alla delocalizz­azione, e risultano aver potenziato gli investimen­ti sul territorio cinese: sono oltre 5000 le aziende tedesche attive in Cina, con oltre 1 milione di dipendenti. Nel 2023 la Cina si è confermata primo partner commercial­e della Germania, per l’ottavo anno consecutiv­o, con un interscamb­io pari a 253,1 miliardi di euro, questa volta solo 700 milioni più elevato dell’import- export tra Germania e Usa: ma l’export tedesco in Cina è calato ai livelli 2014.

Scholz a Pechino incontrerà il presidente Xi Jinping e il primo ministro Li Qiang. Assente il ministro dell’Economia e vicecancel­liere Robert Habeck ( Verdi), che sta programman­do una sua visita ufficiale in Cina a metà giugno.

Questa settimana la cancelleri­a ha aperto un conto su Tiktok: un piccolo segnale di apertura, dopo l’ok all’ingresso del colosso statale Cosco nel porto di Amburgo, sia pur con una partecipaz­ione di minoranza. Resta da vedere quale sarà la risposta della Cina alla mano tesa dalla Germania. Pechino teme le barriere Ue su auto elettriche, batterie, pannelli solari, pale eoliche: tutti settori che risultano fortemente sovvenzion­ati dallo Stato cinese. Il think tank Ifw di Kiel ha calcolato che il 99% delle aziende quotate cinesi riceve sussidi diretti dal governo: la sola BYD è passata da 220 milioni nel 2020 a 2,1 miliardi nel 2022.

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ANSA Verona. Un momento del Business and Dialogue Forum tra Italia e Cina

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