« C’è molto potenziale per aumentare gli scambi con l’Italia »
Il ministro del Commercio cinese Wang Wentao con il ministro degli Esteri Tajani rilancia i rapporti economici tra i due Paesi
Un Forum di dialogo imprenditoriale per rilanciare le relazioni tra i due paesi, Italia- Cina. Una volontà condivisa tra i protagonisti del Business and Dialogue Forum che si è tenuto ieri a Verona. Sul tavolo i numeri dell’interscambio e la volontà di farli crescere, oltre alla volontà, espressa dai ministri, di superare gli ostacoli che ancora frenano i rapporti economici tra i due paesi. Circa 350 presenze italiane, tra aziende, banche, associazioni, istituzioni, circa 100 presenze cinesi ( 50 aziende). « Sono state raggiunte decisioni concrete, c’è l’appoggio dei governi. Abbiamo deciso di allargare gli incontri, stabilizzare le riunioni. La Commissione economica mista si riunirà una volta all’anno, le riunioni per le Pmi ogni sei mesi. Da parte cinese c’è la disponibilità a fare entrare le nostre Pmi sul loro mercato. Ho chiesto che ci siano pari opportunità, ci sono ancora angoli da smussare, questi business forum servono per trovare soluzioni. Il ruolo dell’Ice è importante » , ha esordito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. « L’interscambio commerciale con l’Italia è aumentato, con il ministro Tajani abbiamo ragionato su come farlo aumentare. C’è molto potenziale » , ha concordato il ministro del Commercio cinese Wang Wentao.
A indicare alcuni numeri di prospettiva è stata Barbara Beltrame Giacomello, vice presidente di Confindustria per l’Internazionalizzazione: « secondo il nostro Centro studi in Cina esiste un potenziale inespresso pari a 2,4 miliardi di euro di export aggiuntivo per i beni di consumo e di 2 miliardi per i beni strumentali, grazie alle dimensioni del mercato e alle prospettive di crescita dell’import » . Per la vice presidente di Confindustria l’incontro di ieri è stato « centrale per recuperare il tempo perduto, a causa del Covid e per le difficoltà dello scenario globale. La Cina è un partner imprescindibile » . Beltrame Giacomello ha citato alcuni dati: dieci anni fa l’interscambio commerciale sfiorava appena i 10 miliardi, nel 2022 ha segnato il record assoluto di 74 miliardi. « Il mercato cinese è sempre più sensibile a elementi come qualità e prestigio » , ha aggiunto, sottolineando che bisogna guardare oltre l’interscambio e puntare a forme di collaborazione. « La Cina – ha detto - presenta ancora purtroppo alcune complessità di accesso al mercato, soprattutto per le pmi. È necessario che i governi e le istituzioni finanziarie dei due Paesi si impegnino per promuovere nuovi canali di collaborazione e strumenti più efficaci. Come Confindustria continueremo a lavorare assiduamente e faremo sentire la nostra voce su alcuni temi come il rilancio delle istituzioni multilaterali, il rafforzamento delle regole internazionali sulla tutela della proprietà intellettuale, concorrenza e accesso al mercato, il supporto all’internazionalizzazione delle imprese » .
Dal ministro cinese è arrivata una frecciata alle politiche europee: « Lascia perplessi – ha detto Wang Wentao - che la Commissione Ue su alcuni settori come l’auto, i pannelli solari e le turbine abbia intrapreso alcune azioni. Questo atteggiamento può minare la fiducia, vorremmo politiche capaci di consolidare la cooperazione e il multilateralismo invece del protezionismo e unilateralismo » .
Una perplessità raccolta da Tajani: « Sulle politiche green le perplessità sono di tutti, anche nostre. Ci sono correttivi da portare, penso all’auto, agricoltura. È necessario che ci siano in Europa e in Cina le stesse regole » .
Al termine degli interventi istituzionali si sono svolti i tavoli di confronto settoriali su agritech, e- commerce, investimenti, farmaceutico e biomedicale. A proprio sostegno le imprese possono contare sulla Cassa Depositi e Prestiti, come ha ribadito l’ad Dario Scannapieco, che è anche co- presidente del Business Forum Italia- Cina ( Bank of China ha la guida della parte imprenditoriale cinese): « in questi anni Cdp – ha detto Scannapieco - ha potenziato il suo sostegno al made in Italy, in complementarietà con il sistema bancario e in sinergia con Sace e Simest, mobilitando negli ultimi due anni quasi 6 miliardi di euro » .