Scontro Schlein- Emiliano, poi il governatore assicura il « cambio di fase »
Il giorno dopo lo strappo plateale di Giuseppe Conte, che dopo aver fatto saltare le primarie di coalizione a bari è ritornato in Puglia per ordinare l’uscita del M5s dalla Giunta guidata da Michele Emiliano, il paradosso è che invece di scontrarsi con il leader pentastellato il Pd si scontra con se stesso. Il tema è quella forte discontinuità chiesta al governatore dalla segretaria Elly Schlein dopo gli arresti e le inchieste. Ebbene, in un’intervista all’Huffington Post Emiliano risponde sminuendo gli eventi: « Non ci sarà alcun azzeramento, devo solo sostituire gli assessori mancanti » . Ossia Anita Maurodinoia, l’ex assessora ai Trasporti indagata per voto di scambio, e Rosa Barone, l’assessora 5s dimessasi dopo lo strappo di Conte. Né ci sarà - annuncia sempre Emiliano - quell’assessorato alla legalità proposto dallo stesso Conte nel “Patto per il rafforzamento della legalità” lasciato in eredità al Pd pugliese prima di sbattere la porta ( e in effetti non si è mai visto un partito adottare il codice etico redatto dal leader di un altro partito). La segretaria ne approfitta per lanciare, sia pure con un giorno di ritardo, la sua sfida aperta al “cacicco”: « Ho chiesto al presidente Emiliano di dare seguito a quello che ho detto venerdì scorso a Bari: tenere lontani trasformisti, transfughi dal centrodestra e persone dal dubbio rigore morale... Mi aspetto che proceda dunque a un netto cambio di fase che non può tradursi in una mera sostituzione di chi è uscito, ma solo in un concreto rinnovamento degli assetti di governo regionale che sancisca un nuovo inizio, su basi diverse. Su questa linea confido che il presidente Emiliano operi in tempi brevi e con risultati tangibili » . Una riunione di maggioranza è prevista per l’inizio della prossima settimana, ed Emiliano nella controreplica serale rassicura che il « netto cambio di fase » richiestogli ci sarà. Ma l’impressione è che lo scontro fratricida sia appena all’inizio.