Lagarde: la procedura per deficit da sola non esclude dallo scudo anti spread
Il Paese potrà restare idoneo impegnandosi a rispettare il piano di rientro dal deficit
La procedura di infrazione per deficit eccessivo ( Edp) non fa scattare in automatico la non “idoneità” di uno Stato all’uso dello strumento di protezione della trasmissione di politica monetaria Tpi, meglio noto come scudo anti- spread. A chiarire questo criterio del Tpi è stata la presidente Christine Lagarde, in risposta a una domanda del Sole24Ore dopo la riunione del Consiglio direttivo dell’ 11 aprile.
Lagarde ha scandito sul Tpi: « c’è un comunicato stampa molto chiaro... la procedura di deficit eccessivo è una delle quattro componenti che valutiamo quando determiniamo l’idoneità » . Inoltre, ha chiarito Lagarde, subito dopo il riferimento alla procedura per deficit eccessivo nel primo dei quattro criteri viene anche menzionata un’altra « condizione alternativa » in quel particolare passaggio, « che sarà presa in considerazione dal Consiglio direttivo » . E questa seconda condizione riguarda l’impegno dei Paesi a rispettare le indicazioni della Commissione per uscire dalla procedura di infrazione: il Consiglio esaminerà il Paese in questione « per non aver intrapreso un’azione efficace in risposta a una raccomandazione del Consiglio dell’Ue ai sensi dell’Articolo 126( 7) del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea »
In altre parole, la procedura di disavanzo eccessivo da sola non basta a far decadere l’idoneità, in quanto al Paese sotto procedura basterà impegnarsi a rispettare il piano di rientro sul deficit indicato dalla Commissione per conservare l’idoneità al Tpi.
La Bce mantiene così un ampio margine di manovra, di discrezionalità nella condizionalità, per azionare questo strumento « per contrastare dinamiche di mercato ( allargamento degli spread, ndr) ini ngiustificate e disordinate che rappresentano una seria minaccia alla trasmissione della politica monetaria nell’area euro » , per adempiere in modo più efficace al mandato di stabilità dei prezzi.
La Commissione europea raccomanderà al Consiglio europeo, subito dopo le elezioni di giugno per il rinnovo del Parlamento europeo, di aprire una procedura di infrazione per disavanzo eccessivo nei confronti di un nutrito gruppi di Stati membri della Ue, forse otto tra i quali Italia e anche Francia. Questo evento è il primo ad essere menzionato nella lista dei quattro criteri presi in esame dalla Bce per stabilire l’idoneità di un Paese nell’ambito dell’uso del Tpi.
Il Tpi è complementare alle OMT ( operazioni monetarie definitive) che furono introdotte da Mario Draghi nella cassetta degli attrezzi della Bce ai tempi della crisi del debito sovrano europeo: le OMT tuttavia possono essere attivate dalla Bce solo in seguito alla richiesta di aiuto di uno Stato al Mes e l’accettazione della stessa da parte del Mes. Il Tpi è più potente perché la sua attivazione è decisa esclusivamente dal Consiglio direttivo. La Bce, durante la pandemia, si è dotata di un altro scudo anti- spread che è la flessibilità degli acquisti e reinvestimenti nel programma pandemico Pepp. Questa flessibilità è stata la prima linea di difesa della Bce per contrastare allargamenti indesiderati e ingiustificati degli spread: ma gli acquisti netti del Pepp sono cessati e i reinvestimenti verranno ridotti dalla seconda metà dell’anno e portati a termine definitivamente a fine 2024.