Suviana, trovato il corpo della settima vittima
La scatola nera dell’impianto in mano alle autorità per capire le cause dell’incidente Bernabei ( Enel Green Power): nel 2022 sindacati soddisfatti della sicurezza
È stato trovato ieri in mattinata il corpo dell’ultimo disperso dopo l’incidente del 9 aprile nella centrale di Bargi, sull’Appennino bolognese, gestita da Enel Green Power. È di Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli, dipendente della Lab Engineering. Il bilancio definitivo della strage sale quindi a sette vittime. Tra i cinque feriti ricoverati in ospedale dopo l’esplosione deflagrata martedì scorso, è fuori pericolo Jonathan Andrisano, l’operaio di 35 anni ricoverato in rianimazione al Sant’Orsola di Bologna dopo aver respirato fumi tossici; era stato dimesso mercoledì Nicholas Bernardini, anche lui all’ospedale per le inalazioni. Sono invece ancora in condizioni critiche gli altri tre lavoratori ricoverati con ustioni sul corpo tra Parma, Cesena e Pisa: Stefano Bellabona, Leonardo Raffreddato e Sandro Busetto.
« Chiusa questa prima fase di ricerca e soccorso, si aprirà una fase comunque importante di recovery di tutta la struttura. Enel Green Power definirà tempistiche e quant’altro. La prima fase si chiude, potremo operare con una minor pressione » , ha spiegato ieri il direttore della protezione civile Luigi D’Angelo. « C’è un pozzo che contiene dell’acqua, stiamo facendo delle analisi per capire che cos’ha dentro » , ha aggiunto l’ad di Enel Green Power Salvatore Bernabei, ancora sul posto, commosso quando ha ricordato l’impegno dei soccorritori e ha raccontato che il capo centrale, Simone De Angelis, ha avuto un mancamento al ritrovamento dell’ultimo disperso ed è stato portato via in ambulanza. Per quanto riguarda lo svuotamento del piano allagato, « adesso che i sommozzatori non stanno più giù potremo mandare le idrovore al massimo della capacità » , ha detto; le perizie arriveranno dopo: « Attualmente non si può accedere in tutta la parte dell’impianto » ; la collaborazione con le autorità continua.
Nel frattempo il sistema di supervisione e controllo dell’impianto, una scatola nera della centrale, è in mano all’autorità giudiziaria. Lo ha riferito lo stesso Bernabei: « Tutte le centrali hanno un sistema di supervisione e controllo che si chiama Scada. In questa centrale si trovava nei piani superiori. Questo sistema è già stato preso dall’autorità giudiziaria e quindi se avrà registrato qualcosa si vedrà nel momento in cui verrà esaminato » . Se il sistema avrà registrato qualcosa « quell’analisi potrà essere utile per capire le cause, perché altrimenti attualmente non è davvero possibile sapere che cos’è successo » . Anche i piani più alti hanno riportato conseguenze dall’esplosione.
Per rispondere alla questione sui problemi di sicurezza già segnalati nel 2022, sollevata dalla Uil, Bernabei in questi giorni ha fatto riferimento a un verbale di fine 2022 relativo a una riunione con i sindacati su sicurezza, salute e ambiente delle centrali di quest’area d’Italia, in cui il rappresentante della stessa Uil si dichiarava soddisfatto del livello di attenzione dell’area territoriale sulle tematiche relative alla sicurezza.
Per quanto riguarda invece le conseguenze dell’incidente sull’ambiente circostante, nell’aria e nelle macerie non è stata rilevata presenza di amianto, ha riportato Giuseppe Bortone, direttore di Arpae Emilia- Romagna, che ha fatto le analisi in collaborazione con l’Ausl: « Abbiamo altri due, tre punti di campionamento all’interno del bacino, lì non c’è nessun segnale. Anche Hera sta operando per fare queste verifiche » , ha aggiunto spiegando che per quanto riguarda la presenza di idrocarburi « la tendenza è al forte ribasso » , mentre per le concentrazioni di inquinanti all’interno della struttura si attende il lavoro delle idrovore per la bonifica.
Sull’esplosione alla centrale di Bargi sul lago di Suviana, è intervenuto ieri il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto: « Aspettiamo i risultati dell’inchiesta. Non ha senso fare congetture da parte mia nel modo più assoluto » . E sul tempo in cui la centrale non rimarrà in funzione ha risposto: « Non lo so dire. Fa parte dell’inchiesta, anche i tecnici di Enel Green Power e in questo caso delle società che ci lavoravano, che stavano collaudando, devono fare delle valutazioni. Qualcuno deve scendere lì sotto » .
‘ Arpae Emilia- Romagna: resta esclusa la presenza di amianto nell’area interessata dall’incidente