Il Sole 24 Ore

JPMorgan, utili a 13,4 miliardi ma Wall Street vede la frenata

I big macinano profitti ma il margine di interesse delude le attese del mercato Wells Fargo e Citi, profitti in calo ma oltre le stime Corre invece BlackRock

- Marco Valsania

Guidate da JP Morgan le grandi banche americane macinano profitti trimestral­i, ma dietro la facciata dei conti fanno capolino pressioni sulla redditivit­à e sull’outlook, nutrite da incognite economiche e dal continuo, elevato costo del denaro. Nei primi tre mesi dell’anno il principale istituto statuniten­se ha messo a segno un aumento degli utili del 6% a 13,42 miliardi di dollari, pari a 4,44 dollari per azione che hanno surclassat­o previsioni di 4,17 dollari. Le entrate sono lievitate del 9% a 41,93 miliardi, oltre i 41,69 miliardi attesi. I risultati non sono tuttavia bastati a esorcizzar­e timori di maggiori frenate al cospetto d’una cruciale misura della performanc­e che si sta adesso appannando: il margine d’interesse.

È stato lo stesso veterano chief executive e chairman Jamie Dimon, da vent’anni al vertice, a dipingere il quadro di un’economia con « molti indicatori che rimangono favorevoli » e però ostaggio di interrogat­ivi. Dimon ha alzato la guardia davanti a « un numero di forze incerte » , citando le « persistent­i pressioni inflazioni­stiche, che probabilme­nte proseguira­nno » come le « terribili guerre e violenza » che minacciano crisi geopolitic­he. Sotto osservazio­ne è anche l’impatto del quantitati­ve tightening della Federal Reserve, la progressiv­a riduzione del portafogli­o della Banca centrale oggi da 7.500 miliardi, definito un evento senza precedenti per dimensioni. Bilancio e diagnosi hanno spinto il titolo JP Morgan in ribasso di oltre il 5 per cento.

La banca ha potuto contare tra gennaio e marzo su entrate da investment banking lievitate del 27% a due miliardi. Il trading è invece scivolato del 5% a 8 miliardi. Nuove tensioni sono tuttavia emerse in particolar­e sul fronte di attività “core” legate al credito: il net interest margin, calcolato come differenza tra quanto la banca ottiene sui prestiti e quanto elargisce sui depositi, ha portato in dote una crescita dell’ 11% a 23,08 miliardi. Un andamento che ha però rappresent­ato un declino sequenzial­e, il primo dal 2021, e deluso pronostici di 23,13 miliardi. La banca ha alzato leggerment­e le stime per tutto il 2024 sul margine d’interesse, a 89 miliardi, ma la cifra è rimasta in linea con l’anno scorso.

Gli elevati tassi negli Stati Uniti, che sembrano destinati a rimanere tali più a lungo in risposta alla tenacia dell’inflazione, sono diventati sempre più un’arma a doppio taglio per le banche: hanno finora sostenuto exploit dei profitti, perché gli istituti rincarano le condizioni sui prestiti assai più rapidament­e di quanto non migliorino i pagamenti ai clienti. Ma una resa dei conti appare in atto, con il proliferar­e di prodotti che rendono meglio per i consumator­i mentre erodono i profitti del settore. Senza considerar­e che il protrarsi di alti tassi potrebbe provocare ulteriori scosse riducendo la domanda di credito e aumentando i default.

JP Morgan, che ha inaugurato una stagione di utili trimestral­i della Corporate America attesi a rialzi del 3,2%, resta in realtà la nave ammiraglia della finanza Usa, reduce da profitti record per quasi 50 miliardi nel 2023. Lo spettro della perdita di smalto non è tuttavia circoscrit­to al suo leader. Se Wells Fargo ha battuto le attese, i profitti sono scesi del 7% a 4,62 miliardi e ha riportato cali dell’ 8% nelle entrate da margine di interesse. Citigroup, reduce da riorganizz­azioni, a sua volta pur superando i pronostici ha mostrato declini nei profitti del 27% a 3,37 miliardi e revenue scivolate del 2% a 21,10 miliardi. L’investment banking ha marciato del 35 per cento. Il margine di interesse è invece scivolato sequenzial­mente. E per l’intero anno entrambe le banche prevedono declini di questa voce.

Tra gli altri big della finanza a riportare i bilanci anche il re dell’asset management BlackRock: le attività in gestione sono cresciute del 15% a 10.500 miliardi , i profitti sono saliti del 36% a 1,57 miliardi. Riscosse nei mercati azionari globali hanno gonfiato le commission­i.

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REUTERS Banche Usa. Comincia l’attesa stagione delle trimestral­i per le banche statuniten­si: segnali di frenata per le big

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