Bond e prospetti, dalla riforma del Tuf il taglio dei rischi legali per la Consob
Pastore ( Euronext): « Ridurre la reponsabilità dei funzionari è cruciale »
Una delle novità che dovrebbe emergere dalla revisione del Testo unico sulla finanza ( Tuf), per cui è stato istituito un tavolo di lavoro con gli operatori del mercato al ministero dell’Economia, è la riduzione delle responsabilità legali dei funzionari della Consob nell’ambito dell’autorizzazione dei prospetti informativi. È quanto emerso ieri in occasione del convegno organizzato da Consob e dal titolo “Iniziative per migliorare la competitività e l’accesso al mercato”. « Il tema della responsabilità del funzionario è cruciale: su questo aspetto chiediamo al legislatore di intervenire per poter liberare i funzionari da una struttura di responsabilità troppo forte, direi quasi penale. All’estero questo tipo di responsabilità non c’è: il funzionario opera più liberamente e l’approvazione avviene in ciclostile per prodotti venduti a investitori istituzionali » . A puntare l’indice sul problema è stato Maurizio Pastore, Head of debt e funds listing di Euronext, la società che controlla anche la Borsa di Milano e che ha lavorato al libro verde per ricostruire le cause dell’esodo degli emittenti italiani dal mercato delle emissioni obbligazionarie in Italia. Nel corso della giornata Guglielmina Onofri, responsabile della divisione emittenti di Consob, ha ribadito l’importanza della questione della responsabilità dei funzionari: « Confidiamo che nella modifica del Tuf si arrivi a migliore declinazione responsabilità » , ha detto. L’argomento della mattinata è il fenomeno del progressivo impoverimento delle operazioni di emissione autorizzate in Italia e le successive quotazioni sulla piazza italiane. Pastore ha accennato a un paper dell’Esma che ha evidenziato come il numero di queste operazioni sia passato da oltre mille a 16 nel 2022. Il raffronto con le due piazze dove sono emigrate questo tipo di emissioni ( non solo dall’Italia), come Lussemburgo e Irlanda, è impietoso: il numero delle operazioni è di 450 l’anno nel primo Paese e 359 nel secondo. Il controvalore è di 11 miliardi in Italia contro 461 miliardi in Lussemburgo e 397 miliardi in Irlanda. Ad attirare banche e società su queste piazze sono i minori tempi di autorizzazione e i minori costi, leve sulle quali ha agito la Consob da inizio 2024 per recuperare competitività. Questo scarto si è accumulato negli anni a causa della vischiosità della normativa italiana, dove persistevano una serie di problematiche come i « contributi di vigilanza elevati, l’impossibilità di ricorrere all’utilizzo della lingua inglese, la struttura del prospetto non allineata al formato adottato per i programmi di emissioni internazionali ( Emtn), la
‘ Con le nuove regole il costo per l’emissione di un bond da 500 milioni scende da 700 a 350 mila euro
quantificazione dei costi definibile soltanto ex post operazione e le incertezze sulla tempistica di approvazione del prospetto » , ha osservato Federico Cornelli, commissario della Consob. Pastore ha sottolineato che l’appeal di quelle piazze è legato molto al fatto che « funzionano molto bene » per cui « l’obiettivo non può essere costringere emittenti a tornare in Italia ma essere più competitivi » . Stefano Vincenzi, responsabile consulenza legale di Mediobanca, ha osservato come sia importante lavorare su riduzione di costi e tempi, ma bisogna anche essere consapevoli del fatto che il mercato dei bond corporate è composto anche da un’ampia fetta di emissioni più sofisticate che in Italia, dopo le vicende legate alle perdite per i risparmiatori dovute alle crisi bancarie dal 2015 in poi ancora trovano diffidenza. Guglielmina Onofri ha spiegato le innovazioni introdotte. I costi per i prospetti su emissioni prevedono un contributo fisso di 15mila euro per gli istituzionali; per il retail c’è anche una percentuale del controvalore collocato con un cap massimo di 300mila euro. La Consob sta lavorando a un regolamento, che sarà messo in consultazione, che preveda la possibilità che il prospetto, dopo il vaglio degli uffici, non debba passare anche all’esame del collegio Consob. Vincenzi ha calcolato che il nuovo sistema di costi più ridurre l’onere per l’emittente, in riferimento a un’operazione da 500 milioni di euro, da 700mila a circa 350mila euro.