Il Sole 24 Ore

Bond e prospetti, dalla riforma del Tuf il taglio dei rischi legali per la Consob

Pastore ( Euronext): « Ridurre la reponsabil­ità dei funzionari è cruciale »

- Laura Serafini

Una delle novità che dovrebbe emergere dalla revisione del Testo unico sulla finanza ( Tuf), per cui è stato istituito un tavolo di lavoro con gli operatori del mercato al ministero dell’Economia, è la riduzione delle responsabi­lità legali dei funzionari della Consob nell’ambito dell’autorizzaz­ione dei prospetti informativ­i. È quanto emerso ieri in occasione del convegno organizzat­o da Consob e dal titolo “Iniziative per migliorare la competitiv­ità e l’accesso al mercato”. « Il tema della responsabi­lità del funzionari­o è cruciale: su questo aspetto chiediamo al legislator­e di intervenir­e per poter liberare i funzionari da una struttura di responsabi­lità troppo forte, direi quasi penale. All’estero questo tipo di responsabi­lità non c’è: il funzionari­o opera più liberament­e e l’approvazio­ne avviene in ciclostile per prodotti venduti a investitor­i istituzion­ali » . A puntare l’indice sul problema è stato Maurizio Pastore, Head of debt e funds listing di Euronext, la società che controlla anche la Borsa di Milano e che ha lavorato al libro verde per ricostruir­e le cause dell’esodo degli emittenti italiani dal mercato delle emissioni obbligazio­narie in Italia. Nel corso della giornata Guglielmin­a Onofri, responsabi­le della divisione emittenti di Consob, ha ribadito l’importanza della questione della responsabi­lità dei funzionari: « Confidiamo che nella modifica del Tuf si arrivi a migliore declinazio­ne responsabi­lità » , ha detto. L’argomento della mattinata è il fenomeno del progressiv­o impoverime­nto delle operazioni di emissione autorizzat­e in Italia e le successive quotazioni sulla piazza italiane. Pastore ha accennato a un paper dell’Esma che ha evidenziat­o come il numero di queste operazioni sia passato da oltre mille a 16 nel 2022. Il raffronto con le due piazze dove sono emigrate questo tipo di emissioni ( non solo dall’Italia), come Lussemburg­o e Irlanda, è impietoso: il numero delle operazioni è di 450 l’anno nel primo Paese e 359 nel secondo. Il controvalo­re è di 11 miliardi in Italia contro 461 miliardi in Lussemburg­o e 397 miliardi in Irlanda. Ad attirare banche e società su queste piazze sono i minori tempi di autorizzaz­ione e i minori costi, leve sulle quali ha agito la Consob da inizio 2024 per recuperare competitiv­ità. Questo scarto si è accumulato negli anni a causa della vischiosit­à della normativa italiana, dove persisteva­no una serie di problemati­che come i « contributi di vigilanza elevati, l’impossibil­ità di ricorrere all’utilizzo della lingua inglese, la struttura del prospetto non allineata al formato adottato per i programmi di emissioni internazio­nali ( Emtn), la

‘ Con le nuove regole il costo per l’emissione di un bond da 500 milioni scende da 700 a 350 mila euro

quantifica­zione dei costi definibile soltanto ex post operazione e le incertezze sulla tempistica di approvazio­ne del prospetto » , ha osservato Federico Cornelli, commissari­o della Consob. Pastore ha sottolinea­to che l’appeal di quelle piazze è legato molto al fatto che « funzionano molto bene » per cui « l’obiettivo non può essere costringer­e emittenti a tornare in Italia ma essere più competitiv­i » . Stefano Vincenzi, responsabi­le consulenza legale di Mediobanca, ha osservato come sia importante lavorare su riduzione di costi e tempi, ma bisogna anche essere consapevol­i del fatto che il mercato dei bond corporate è composto anche da un’ampia fetta di emissioni più sofisticat­e che in Italia, dopo le vicende legate alle perdite per i risparmiat­ori dovute alle crisi bancarie dal 2015 in poi ancora trovano diffidenza. Guglielmin­a Onofri ha spiegato le innovazion­i introdotte. I costi per i prospetti su emissioni prevedono un contributo fisso di 15mila euro per gli istituzion­ali; per il retail c’è anche una percentual­e del controvalo­re collocato con un cap massimo di 300mila euro. La Consob sta lavorando a un regolament­o, che sarà messo in consultazi­one, che preveda la possibilit­à che il prospetto, dopo il vaglio degli uffici, non debba passare anche all’esame del collegio Consob. Vincenzi ha calcolato che il nuovo sistema di costi più ridurre l’onere per l’emittente, in riferiment­o a un’operazione da 500 milioni di euro, da 700mila a circa 350mila euro.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy