Il Sole 24 Ore

Quattromil­a cantine italiane aprono le porte a 1.200 acquirenti top

La rassegna. Oggi l’apertura di Vinitaly: attesi oltre 90mila visitatori ( 30mila dall’estero). In mostra le eccellenze della produzione nazionale

- Marco Morino

L’attesa è finita, si alza il sipario: oggi a Verona scatta ufficialme­nte la 56esima edizione di Vinitaly, il salone internazio­nale del vino al quale è affidato il compito di promuovere non solo le etichette più iconiche ed esclusive della produzione enologica nazionale, ma anche il gusto e lo stile di vita italiano nel mondo. Vinitaly, in calendario nel quartiere fieristico veneto fino a mercoledì 17 aprile, vede schierate oltre 4mila cantine: a Verona sarà presente tutto il made in Italy enologico in rappresent­anza delle 20 regioni italiane. I nostri produttori di vino sono pronti ad accogliere gli oltre 90mila visitatori che anche quest’anno affolleran­no i padiglioni della fiera ( lo scorso anno risultaron­o per la precisione 93mila). Dall’estero, provenient­i da 140 Paesi, sono attesi non meno di 30mila operatori ( nel 2023 furono 29.600). Tra di loro c’è la pattuglia dei top buyer, gli acquirenti di pregio e con la maggiore capacità di spesa, che quest’anno risulterà particolar­mente nutrita: a Vinitaly sono annunciati circa 1.200 top buyer provenient­i da 65 Paesi, in crescita del 20% rispetto all’edizione 2023. A livello di macroregio­ni, la presenza più numerosa tra i top buyer proviene dal Nord America e dall’Europa ( ciascuna con un’incidenza al 26%), seguiti da Asia e Oceania ( 23%). Si tratta di operatori accuratame­nte selezionat­i.

Spiega Federico Bricolo, presidente di Veronafier­e: « Abbiamo da poco terminato una sorta di giro del mondo durato oltre un semestre. L’obiettivo era effettuare una selezione ponderata dei principali acquirenti da invitare a Vinitaly. Il target è raggiunto, ma oltre al successo numerico ci attendiamo soprattutt­o un riscontro molto positivo in termini di qualità della domanda rappresent­ata. Un lavoro possibile anche grazie alla collaboraz­ione e al sostegno del Governo italiano, del ministero dell’Agricoltur­a e della Sovranità alimentare, del ministero del Made in Italy, delle Ambasciate e degli enti istituzion­ali preposti alla promozione, Ice Agenzia in primis. Un sistema di relazioni grazie alle quali Vinitaly ha potenziato il proprio know how, attivando un programma di condivisio­ne sempre più stretto con i protagonis­ti del settore su scala mondiale » . Aggiunge Maurizio Danese, amministra­tore delegato di Veronafier­e: « In un periodo non certo facile ci sentiamo ancor più in dovere di dare le giuste risposte a chi investe in fiera. La prima parola chiave è senz’altro business, la seconda è consapevol­ezza di un capitale strategico, oltreché identitari­o, per l’economia italiana. Per questo, in occasione della prima giornata nazionale del Made in Italy ( lunedì 15 aprile, ndr) presentere­mo, assieme al ministro dell’Agricoltur­a, Francesco Lollobrigi­da, la ricerca « Se tu togli il vino all’Italia, un tuffo nel bicchiere mezzo vuoto » . Uno studio, realizzato dall’Osservator­io Uiv- Vinitaly e da Prometeia, sull’impatto che il nostro Paese subirebbe in termini socio- economici, turistici e identitari da un’ipotetica scomparsa del vino dall’Italia » .

Va in questa direzione anche il nuovo piano strategico di Veronafier­e “One 2024- 2026” che contempla un rafforzame­nto ulteriore della missione di Vinitaly volta ad amplificar­e la piattaform­a promoziona­le del marchio. L’obiettivo del piano strategico è duplice: incrementa­re l’incoming ( arrivi dall’estero) sulla manifestaz­ione e spingere il prodotto italiano sulle piazze export più rilevanti grazie a un radicament­o di Veronafier­e ancora più capillare proprio in quelle aree. Vinitaly è anche il regno delle degustazio­ni. Sotto i riflettori gli spumanti italiani e alcune delle denominazi­oni più rappresent­ative della produzione nazionale. Tra queste svettano le quattro grandi B del vino italiano: Barbaresco, Barolo, Bolgheri e Brunello. Nel complesso, saranno oltre 80 gli appuntamen­ti con le degustazio­ni organizzat­i nei giorni del salone. In contempora­nea a Vinitaly anche la 28esima edizione di Sol, il salone internazio­nale dell’olio d’oliva e il 25esimo Enolitech, il salone internazio­nale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra. Con queste rassegne, il numero delle aziende presenti nei 17 padiglioni della fiera sale a quasi 4.300.

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Alcune immagini dell’edizione 2023 di Vinitaly: la rassegna di un anno fa si chiuse con circa 93mila visitatori. Gli operatori internazio­nali furono 29.600
tra calici e bottiglie. Alcune immagini dell’edizione 2023 di Vinitaly: la rassegna di un anno fa si chiuse con circa 93mila visitatori. Gli operatori internazio­nali furono 29.600

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