Enoturismo, da attività marginale a leva strategica per le vendite
Anche Airbnb Italia ha dedicato una sezione alle cantine pronte a dare ospitalità ai visitatori che garantiscono in media il 7% del fatturato
Da occasione di integrazione al reddito a vero e proprio pilastro dell’attività della cantina fino a possibile leva per lo sviluppo delle vendite dirette. È la parabola dell’enoturismo messa a segno nel corso degli ultimi anni durante i quali è passato da essere un’attività accessoria quasi occasionale a un perno della vita delle cantine italiane.
In prospettiva futura sempre più una leva in grado di sviluppare un rapporto diretto con i consumatoriavventori in grado di trasformarsi nel tempo in veicolo di vendite dirette grazie soprattutto all’apporto delle nuove tecnologie. Non a caso a Vinitaly saranno diversi gli appuntamenti dedicati a questo segmento ormai cardine del vino made in Italy.
L’evoluzione digitale delle visite in cantina è ad esempio ripercorsa dal libro “Enoturismo 4.0” scritto a quattro mani dalla produttrice ( e pioniera del turismo in cantina) Donatella Cinelli Colombini e dal senatore Dario Stefano che sarà al centro del dibattito sull’enoturismo in calendario nello spazio del ministero dell’Agricoltura martedì 16 aprile). Il libro parte da una fotografia del settore che sta diventando strategico oltre che per il vino made in Italy anche per l’intero comparto turistico italiano coi i suoi 15 milioni di accessi annui che garantiscono alle cantine coinvolte in media il 7% del proprio fatturato complessivo.
Dall’identikit emerge anche una segmentazione delle principali categorie di aziende enoturistiche. La tipologia più diffusa è la “piccola cantina con accoglienza familiare” che rappresenta il 39% del totale. A seguire le aziende con rilevanza storica, architettonica o artistica ( 14%), poi ci sono i brand famosi o marchi storici ( 12%), le cantine con rilevanza paesaggistica o naturalistica ( 11%), quelle organizzate per l’incoming ( 11%) e infine le cantine dotate di offerte innovative ( 11%).
L’enoturismo come leva per sviluppare le vendite dirette è poi al centro dell’attività di Divinea, azienda tecnologica che si occupa dello sviluppo di prodotti e servizi digitali e con il supporto di alcuni dei principali gruppi vitivinicoli italiani sta accompagnando la digitalizzazione del settore vino.
Divinea diffonde un report annuale che partendo dal monitoraggio delle oltre 300 aziende associate e rappresentative dell’universo produttivo italiano individua i principali trend in atto nell’enoturismo. E il report 2024 ha messo in luce alcuni importanti cambiamenti.
L’enoturismo non solo cresce come volume d’affari ma aumenta il numero delle cantine che si aprono ai visitatori e aumenta il prezzo medio delle visite. Sintomo quest’ultimo di un lavoro di valorizzazione dell’esperienza enoturistica. Ma soprattutto i dati 2024 evidenziano cosi limitano alla semplice degustazione, aumentano trekking nei vigneti e cene tra i filari me sia in corso un processo di cambiamento nelle proposte- offerte fino a poco tempo fa ancora legate in maniera quasi esclusiva alla sola degustazione dei vini.
Adesso invece stanno aumentando gli eventi, come il trekking nei vigneti o le cene tra i filari o ancora iniziative con valenza culturale. Ovvero occasioni che permettono agli avventori di passare più tempo a contatto con la campagna e la vita di cantina.
Altra novità interessante è la maggiore propensione rispetto al passato da parte dei produttori a ricevere i turisti durante il weekend. Finora, infatti, molte cantine sul territorio italiano erano restie a restare aperte nel fine settimana, ovvero proprio nei giorni preferiti dai wine lovers.
Che l’enoturismo sia un segmento in forte crescita e qualificazione è poi testimoniato anche dall’arrivo di importanti player della ricettività come Airbnb che da qualche tempo ha debuttato con un’offerta dedicata.
« Il turismo enogastronomico – ha spiegato la head of public policy and campaign di Airbnb Italia, Valentina Reino – ha le carte in regola per ricoprire un ruolo fondamentale nella diversificazione dei flussi, incentivando i viaggiatori a percorrere sentieri meno battuti. La crescita nelle prenotazioni degli alloggi nella categoria ‘ vigneti’ di Airbnb fra il 2022 e il 2023 ci incoraggia a pensare come sarebbe possibile far compiere un salto di qualità a diverse destinazioni rurali o borghi, rilanciando l’economia locale a beneficio dell’intera comunità, proprio attraverso ai viaggi del vino » .
Ormai solo in pochi