Laboratorio tra imprese e università per imparare l’economia sostenibile
L’iniziativa. La Statale di Milano, con la partecipazione del Gruppo 24 Ore, ha promosso un progetto di ricerca per condividere le best practice di entità inclusive
Èl’inizio di una rivoluzione epocale, destinata a cambiare il volto delle informazioni aziendali e, soprattutto, il modo di fare impresa. Grazie ad una serie di serrati interventi legislativi, la sostenibilità sarà la nuova normalità dell’impresa, imponendo un ripensamento delle strategie e dei modelli di business, e una rivisitazione dei processi aziendali per valutare l’allineamento ai criteri Esg ( environmental, social, governance). Proprio la sostenibilità è da tempo tra le priorità dell’agenda dei policy- makers europei e internazionali ed è sempre più al centro dell’attenzione dei mercati finanziari e del mondo delle imprese.
Per promuovere la strategia delineata dal Green deal europeo del 2019, la direttiva ( UE) 2022/ 2464, nota come Corporate sustainability reporting directive ( Csrd), ha ampliato sia il novero delle società sottoposte alla rendicontazione di sostenibilità sia il contenuto minimo delle informazioni da riportare in un’apposita sezione della relazione sulla gestione.
Con l’entrata in vigore della Csrd, tutte le grandi imprese ( quotate e non quotate), le Pmi quotate, gli enti creditizi piccoli e non complessi, le imprese di assicurazione e di riassicurazione captive, nonché le imprese di Paesi terzi operanti nel territorio dell’Ue con una impresa figlia o succursale ( al superamento di determinate soglie), dovranno redigere la dichiarazione sulla sostenibilità, sebbene con tempistiche differenziate. Gli enti di interesse pubblico di grandi dimensioni, già sottoposti all’obbligo della dichiarazione non finanziaria ( Dnf), sono tenuti a predisporre la rendicontazione di sostenibilità per l’esercizio che inizia il 1° gennaio 2024.
Con scadenze più o meno ravvicinate, anche le Pmi – indirettamente ( perché parte della catena del valore di imprese obbligate alla rendicontazione di sostenibilità) o direttamente ( perché quotate) – saranno chiamate a integrare le metriche Esg.
Con il regolamento delegato ( UE) 2023/ 2772, la Commissione europea ha già adottato 12 principi di rendicontazione di sostenibilità europei, i cosiddetti Esrs ( European sustainability reporting standards), licenziando due principi trasversali e dieci principi tematici ( cinque ambientali, quattro sociali e uno di governance).
In vista di un’evoluzione normativa di portata storica, e tuttora in divenire, l’Università degli Studi di Milano ha finanziato un progetto di ricerca, denominato Canale Sostenibile, con il fine di divulgare le buone prassi di aziende orientate ad un approccio sostenibile, equo ed inclusivo.
Il motivo di una simile scelta è chiaro: prima ancora di essere rendicontata, la sostenibilità deve essere interiorizzata, pianificata e implementata.
Tale priorità ha favorito la raccolta delle esperienze di alcune importanti aziende sostenibili, a cominciare dalle loro iniziative nel campo della diversità, dell’inclusione e del welfare, temi da rendicontare in conformità agli Esrs dedicati agli aspetti sociali e alla governance.
Attualmente, il sito Canale Sostenibile dell’hub scientifico di Human Hall ( https:// humanhall. unimi. it/ iprogetti/ canale- sostenibile/) accoglie 13 interviste aziendali che il dipartimento di Economia, management e metodi quantitativi ha realizzato insieme ad altri quattro dipartimenti dell’ateneo, avendo vinto il finanziamento per il progetto Diversity, inclusion & welfare clips.
Il team scientifico, che si è avvalso della collaborazione di Fondazione Sodalitas e di giornalisti del Sole 24 Ore, ha coinvolto le seguenti aziende, selezionate per il loro profilo inclusivo: Acque Bresciane, Barilla, Bayer, Deloitte, Digital Magics, FedEx, Fondazione Adecco, Gruppo 24 Ore, Nestlé, Poste Italiane, Technogym, Tetra Pak, Valentino.
Per potenziare gli aspetti educativi, le interviste sono state condotte da studentesse e da studenti dell’ateneo, dopo un’opportuna formazione sui fattori Esg e sulle soft skill.
Per la sua architettura, il progetto ha permesso di conseguire molteplici obiettivi: conoscere e divulgare le best practice di alcune aziende virtuose che, con la loro testimonianza, potranno ispirare altre imprese; dimostrare che qualsiasi azienda, a prescindere dal settore e dalle dimensioni, può e deve essere inclusiva; sottolineare che l’adesione al paradigma della sostenibilità non è solo una questione di etica aziendale ma è anche una fonte di vantaggio competitivo; condividere con la collettività i principi e i modelli di una cultura d’impresa vincente; sensibilizzare e responsabilizzare i giovani, che sono le persone più titolate a ricevere e costruire un tessuto economico sostenibile.
In tal senso, Canale Sostenibile vuole essere un laboratorio di idee dove le aziende, l’università e la società si incontrano e si confrontano per un apprendimento reciproco, perché la sostenibilità, per definizione, rappresenta una grande sfida culturale che richiede un approccio integrato e condiviso.
Tra gli obiettivi: dimostrare come la sostenibilità sia un paradigma
possibile per ogni azienda