Alla festa del glicine, veloce bellezza eterna nella Liguria Felix
parola d’inizio: « D’un aprile mi rammento. Traboccava / il cuore come il glicine dai muri. / Erravano i miei passi ebbri e sicuri, / ed un vento fiorito li portava » . Alla Villa della Pergola, gioiello di Alassio, lembo di una Liguria Felix in armonia con la natura, compiamo passi ebbri di bellezza e sicuri per via dellla guida d’eccezione di Antonio Ricci, autore, con la moglie Silvia, del salvataggio che ha scampato alla “speculazione edilizia” il complesso che fu già caro agli Hanbury ( dei quali qui vicino, alla Mortola, i Giardini omonimi serbano eterna memoria). In questa villa i Dalrymple e gli stessi Hanbury, tra Otto e Novecento, celebravano il ritorno della primavera con i “Wisteria Party” che radunavano la comunità inglese ( e ci capitava pure qualche regnante) e le autorità locali. Ricci conosce ogni foglia, ogni agrume, ogni mirto ( ce ne sono di secolari), ogni pianta delle 40 varietà di glicine – come, del resto, conosce alla pennellata la quadreria che, all’interno del ristorante « Nove » e delle singole stanze dell’hotel, forse il Relais & Chateaux più bello d’Italia, strapiomba dalle pareti, tutte vedute dei territori circostanti –: racconta con passione almeno pari alla competenza. Si capisce che qui sta il suo cuore; e il progetto ( che presto includerà la Villa che fu di Carlo Levi) di una vita, che continua. Viola, bianco, rosaghiaccio, celeste: fioriscono anche tre volte all’anno i glicini della Pergola, la più grande collezione italiana, ma ora sono nel momento di estasi: effimera, e perciò più bella. Alcuni grappoli, teneri e carnosi, si allungano oltre il metro e mezzo, un trionfo che cala dall’alto, tentacoli ipnotici e profumati di questa pianta che gli imperatori d’Oriente portavano con sé, per ammirarla e per farne dono, simbolo di amicizia. Villa della Pergola compie un anniversario importante: sono 18 anni che fu strappata al banale destino della costruzione di palazzi e ville per diventare – storia di resistenza e resilienza – un parco per migliaia di visitatori, in cerca di meraviglie botaniche, e, perché no?, per gourmet, con il ristorante « Nove » , di leccornie gastronomiche. Il nuovo chef, appena insediato, Antonio Romano, stella Michelin già a soli 26 anni, è giunto qui è a proporre la sua cucina saporita e raffinata. Fa tesoro di ciò che arriva dai paraggi, e quindi anche dal giardino. A colazione ci sorprende: ecco un dolce, ma con punta acida, che comprende gelato di glicine ( appunto!), estratto di begonia, fiori di borragine. Sì, trabocca il cuore, da quassù, mentre il mare di Alassio splende placido, davanti a tanta felice, esile, eterna bellezza della primavera; come dice il poeta. E non si può che sottoscrivere, e gioire.