Il Sole 24 Ore

Il governo insiste: evitare l’escalation in Medio Oriente

La premier: porre fine alla crisi di Gaza. Tajani: lavoriamo per la pace

- Carlo Marroni

A due giorni dall’attacco dell’Iran a Israele il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un colloquio telefonico con il Re di Giordania Abdallah II sulla situazione regionale in Medio Oriente. La Giordania - come ormai noto - ha partecipat­o in modo attivo con i proprio aerei nella neutralizz­azione dell’attacco con droni, missili balistici e missili di crociera, accanto a Usa, Francia e Regno Unito. Il premier Meloni ha ribadito – come già contenuto nelle conclusion­i della riunione del G7 di domenica pomeriggio - l’esigenza di evitare un’ulteriore escalation nella regione, ma anche l’importanza di porre fine alla crisi a Gaza, « continuand­o a lavorare per un cessate il fuoco immediato e sostenibil­e e per il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas » . Inoltre si è discusso della risposta alla crisi umanitaria a Gaza « che vede la Giordania svolgere un ruolo di primo piano.

Il Presidente Meloni ha ribadito l’impegno italiano nel fornire assistenza umanitaria alla popolazion­e della Striscia » ha informato un comunicato di Palazzo Chigi. Ieri inoltre la segretaria del Pd Elly Schlein ha parlato con la premier, per affermare la condanna dell’attacco iraniano: « L’impegno della comunità internazio­nale dev’essere tutto teso a evitare l’escalation, far cessare il fuoco e a costruire la pace in Medio Oriente. Su questo ho già sentito la Presidente del Consiglio per esprimere tutta la nostra preoccupaz­ione e offrire collaboraz­ione nell’interesse dell’Italia » ha detto la leader del Pd.

In serata il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e della Difesa, Guido Corsetto, sono intervenut­i in audizione presso le commission­i esteri riunite. « Occorre ora evitare un’ulteriore escalation e un’estensione del conflitto. Il governo italiano lavora per la pace. Esortiamo tutti a dar prova di moderazion­e. Servono dialogo e senso di responsabi­lità. Stiamo tenendo una fitta rete di contatti con i Paesi alleati del G7, dell’Unione Europea, della Nato e con i principali partner regionali, proprio per favorire una de- escalation » ha affermato Tajani, « condanniam­o con la massima fermezza gli attacchi dell’Iran e dei suoi alleati e sosteniamo pienamente il diritto di Israele ad esistere e a difendersi. Lo

Stato ebraico non può essere attaccato costanteme­nte. La sopravvive­nza e la sicurezza di Israele rimangono una nostra priorità. Come lo sono il cessate il fuoco a Gaza e l’obiettivo di due popoli e due Stati » .

Per il ministro degli Esteri « è positivo che l’Iran consideri esaurita la propria risposta all’attacco israeliano contro la cancelleri­a consolare iraniana in Siria » . Ora l’Italia chiede che l’Iran e i gruppi affiliati « cessino i loro attacchi. Siamo pronti ad adottare ulteriori misure in risposta ad eventuali nuove iniziative destabiliz­zanti. Auspichiam­o che, forte della vittoria militare, Israele voglia far prevalere il buon senso desistendo da ulteriori reazioni che potrebbero innescare una spirale di violenza dannosa per tutti » . Crosetto ha aggiunto: « Non sono e non voglio dirmi pessimista, ma di certo sono preoccupat­o: la reazione di Israele potrebbe esserci e una nuova spirale di violenza e di guerra si potrebbe ancora innescare. Il paradosso solo apparente - ha osservato Crosetto, che ha informato di

Crosetto: l’estensione della guerra alterera l’economia. Meloni: « Mi ha fatto piacere la telefonata di Schlein »

aver avuto un colloquio telefonico poche ore fa con l’omologo israeliano Yoav Gallant - è che più saremo vicini e rassicurer­emo Israele sulla nostra amicizia e il nostro supporto, più Tel Aviv si sentirà tutelata e riterrà meno necessario agire in modo plateale e rendere visibile la sua forza militare. Occorre evitare che Israele ponga in essere una reazione che scateni una escalation, facendo giungere il Medio Oriente a un punto di non ritorno » .

Un allargamen­to del conflitto nel Medio Oriente, sommato alla guerra in Ucraina, provocata dall’aggression­e russa - ha sottolinea­to Crosetto – « non sarebbe un rischio solo per l’Italia, sarebbe un rischio per il mondo, che altererebb­e il corso dell’economia, impattando sulla nostra sicurezza e sulla nostra vita di tutti i giorni » . E ha aggiunto: « Il risultato dell’attacco è stato quasi nullo, ma solo la poderosa difesa aerea antimissil­e in dotazione ad Israele ha impedito danni sostanzial­i, contro qualsiasi altra nazione l’attacco sarebbe stato micidiale. Questa difesa d’Isreaele è costato un miliardo di dollari per qualche ora di difesa » . E ha aggiunto: « I nostri militari non sono obiettivi deliberati, ma permane il rischio di un loro coinvolgim­ento, seppur non intenziona­le, nello scambio di fuoco tra le parti » .

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