FONDI D’INVESTIMENTO E STABILITà, UNA COPPIA NON COSì PARTICOLARE
Alcuni recenti episodi di stress, connessi a crisi economiche e politiche, hanno coinvolto, al pari di altri settori finanziari, anche i fondi d’investimento. Questo, con la crescente dimensione di tale industria, ha ravvivato il dibattito sui rischi, potenzialmente occulti, nell’attività dei fondi comuni e su come gestirli.
I fondi comuni rappresentano uno strumento d’investimento in forma collettiva sostanzialmente differente dai depositi bancari, che si basano sulla promessa del rimborso al valore nominale. I due schemi di funzionamento sono geneticamente differenti e il razionale per la relativa regolamentazione dovrebbe conseguentemente essere diverso. Ciò spiega perché il termine di “shadow banking” risulta fuorviante. La maggior parte dei fondi e dei relativi gestori non sono opachi: si tratta di entità regolate e soggette a specifica regolamentazione. Naturalmente le regole, se necessario, devono essere costantemente riviste.
Le due classiche fonti di rischio potenzialmente connesse ai fondi d’investimento sono l’utilizzo eccessivo della leva e il rimborso delle quote. L’utilizzo eccessivo della leva può esacerbare i rischi, amplificare le perdite e determinare repentine esigenze di liquidità, non sempre disponibile. Per il rimborso delle quote, ci si può interrogare sulle caratteristiche di alcuni fondi che promettono o lasciano intendere che il valore dell’investimento sarà mantenuto costante nel tempo ( come i fondi monetari a valore costante) e i veicoli che forniscono rimborsi predefiniti su un orizzonte di lungo termine ( come i fondi pensione).
Tali profili di attenzione hanno determinato la necessità di un’azione normativa coordinata a livello internazionale. Il Financial Stability Board ( Fsb) e la Iosco hanno recentemente revisionato le raccomandazioni relative alla gestione della liquidità nei fondi aperti e nei fondi monetari e stanno per avviare il monitoraggio dell’implementazione di tali raccomandazioni. Ulteriori strumenti di supervisione potrebbero essere migliorati in ambito europeo, come gli stress test a livello di settore.
Tuttavia lanciare un allarme in modo generico non risulta l’approccio migliore. Considerando che la Commissione europea si accinge ad avviare una consultazione, è opportuno un dibattito serio, approfondito e articolato sulle specifiche fonti di rischio, le opzioni regolamentari e i piani per i rimedi, in modo da tener conto dei benefici attesi e delle misure recentemente adottate da Fsb e Iosco.
L’estensione ai fondi del medesimo approccio previsto per le banche ( cioè, l’introduzione di requisiti di capitale e di liquidità) non può rappresentare la soluzione, che invece risiede primariamente in un sistema di liquidity management robusto, insieme alla coerenza tra la strategia d’investimento, il profilo di liquidità delle attività oggetto d’investimento, la politica di rimborso e i controlli sulla leva. Naturalmente, a ciò deve affiancarsi un approccio di regolamentazione e vigilanza appropriato, basato su un sistema di raccolta di dati e sulla completa informativa agli investitori in merito ai rischi di valutazione e liquidità connessi agli investimenti.
Le nostre economie hanno bisogno più che mai dei mercati dei capitali per finanziare esigenze d’investimento straordinarie: questo è l’obiettivo della Capital Markets Union, che supportiamo. Le nostre imprese necessitano di maggiori investimenti in strumenti azionari e obbligazionari. I fondi d’investimento ricoprono un ruolo chiave per rafforzare i mercati dei capitali a livello Ue e canalizzare le risorse per finanziare trasformazioni strutturali.
Occorre gestire gli specifici rischi in modo lungimirante e determinato. E noi siamo impegnati a contribuire a questo obiettivo. Al contempo, occorre evitare di gettare ombre ingiustificate su un settore che ha mostrato di essere regolato, gestito e vigilato in modo appropriato per minimizzare i rischi per la stabilità finanziaria e che, conseguentemente, può risultare funzionale a servire gli interessi di centinaia di milioni di investitori nel mondo.
Evitare di gettare ombre ingiustificate su un settore regolato, gestito e vigilato in modo appropriato