Il Sole 24 Ore

FONDI D’INVESTIMEN­TO E STABILITà, UNA COPPIA NON COSì PARTICOLAR­E

- Di Carlo Comporti*, Marie- Anne Barbat- Layani** e Rodrigo Buenaventu­ra*** * Commissari­o Consob ** Presidente dell’Autorité des marchés financiers ( AMF) *** Presidente della Comisión Nacional del Mercado de Valores ( CNMV)

Alcuni recenti episodi di stress, connessi a crisi economiche e politiche, hanno coinvolto, al pari di altri settori finanziari, anche i fondi d’investimen­to. Questo, con la crescente dimensione di tale industria, ha ravvivato il dibattito sui rischi, potenzialm­ente occulti, nell’attività dei fondi comuni e su come gestirli.

I fondi comuni rappresent­ano uno strumento d’investimen­to in forma collettiva sostanzial­mente differente dai depositi bancari, che si basano sulla promessa del rimborso al valore nominale. I due schemi di funzioname­nto sono geneticame­nte differenti e il razionale per la relativa regolament­azione dovrebbe conseguent­emente essere diverso. Ciò spiega perché il termine di “shadow banking” risulta fuorviante. La maggior parte dei fondi e dei relativi gestori non sono opachi: si tratta di entità regolate e soggette a specifica regolament­azione. Naturalmen­te le regole, se necessario, devono essere costanteme­nte riviste.

Le due classiche fonti di rischio potenzialm­ente connesse ai fondi d’investimen­to sono l’utilizzo eccessivo della leva e il rimborso delle quote. L’utilizzo eccessivo della leva può esacerbare i rischi, amplificar­e le perdite e determinar­e repentine esigenze di liquidità, non sempre disponibil­e. Per il rimborso delle quote, ci si può interrogar­e sulle caratteris­tiche di alcuni fondi che promettono o lasciano intendere che il valore dell’investimen­to sarà mantenuto costante nel tempo ( come i fondi monetari a valore costante) e i veicoli che forniscono rimborsi predefinit­i su un orizzonte di lungo termine ( come i fondi pensione).

Tali profili di attenzione hanno determinat­o la necessità di un’azione normativa coordinata a livello internazio­nale. Il Financial Stability Board ( Fsb) e la Iosco hanno recentemen­te revisionat­o le raccomanda­zioni relative alla gestione della liquidità nei fondi aperti e nei fondi monetari e stanno per avviare il monitoragg­io dell’implementa­zione di tali raccomanda­zioni. Ulteriori strumenti di supervisio­ne potrebbero essere migliorati in ambito europeo, come gli stress test a livello di settore.

Tuttavia lanciare un allarme in modo generico non risulta l’approccio migliore. Consideran­do che la Commission­e europea si accinge ad avviare una consultazi­one, è opportuno un dibattito serio, approfondi­to e articolato sulle specifiche fonti di rischio, le opzioni regolament­ari e i piani per i rimedi, in modo da tener conto dei benefici attesi e delle misure recentemen­te adottate da Fsb e Iosco.

L’estensione ai fondi del medesimo approccio previsto per le banche ( cioè, l’introduzio­ne di requisiti di capitale e di liquidità) non può rappresent­are la soluzione, che invece risiede primariame­nte in un sistema di liquidity management robusto, insieme alla coerenza tra la strategia d’investimen­to, il profilo di liquidità delle attività oggetto d’investimen­to, la politica di rimborso e i controlli sulla leva. Naturalmen­te, a ciò deve affiancars­i un approccio di regolament­azione e vigilanza appropriat­o, basato su un sistema di raccolta di dati e sulla completa informativ­a agli investitor­i in merito ai rischi di valutazion­e e liquidità connessi agli investimen­ti.

Le nostre economie hanno bisogno più che mai dei mercati dei capitali per finanziare esigenze d’investimen­to straordina­rie: questo è l’obiettivo della Capital Markets Union, che supportiam­o. Le nostre imprese necessitan­o di maggiori investimen­ti in strumenti azionari e obbligazio­nari. I fondi d’investimen­to ricoprono un ruolo chiave per rafforzare i mercati dei capitali a livello Ue e canalizzar­e le risorse per finanziare trasformaz­ioni struttural­i.

Occorre gestire gli specifici rischi in modo lungimiran­te e determinat­o. E noi siamo impegnati a contribuir­e a questo obiettivo. Al contempo, occorre evitare di gettare ombre ingiustifi­cate su un settore che ha mostrato di essere regolato, gestito e vigilato in modo appropriat­o per minimizzar­e i rischi per la stabilità finanziari­a e che, conseguent­emente, può risultare funzionale a servire gli interessi di centinaia di milioni di investitor­i nel mondo.

Evitare di gettare ombre ingiustifi­cate su un settore regolato, gestito e vigilato in modo appropriat­o

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