I concorsi per insegnare in accademia
Introdotti l’abilitazione artistica nazionale e il profilo disciplinare
A 25 anni dalla riforma del 1999 le distanze tra il mondo delle università e quello delle accademie e dei conservatori si accorciano ancora di più. Grazie a due regolamenti approvati ieri in via definitiva dal consiglio dei ministri, che seguono di qualche settimana il varo di un decreto ministeriale che autorizza le istituzioni Afam ad attivare i cicli di dottorato ( da finanziare con i fondi Pnrr).
Il passo in avanti per tutto il mondo delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, spinto dalla ministra Anna Maria Bernini, parte dalle modifiche al sistema di formazione e reclutamento, che cambia radicalmente. Con il primo regolamento varato dal governo, infatti, arriva l’ « abilitazione artistica nazionale » ( sulla falsariga dell’ « abilitazione scientifica nazionale » che esiste per gli atenei, ndr), che costituisce attestazione della qualificazione dei docenti, oltre ad essere requisito necessario per l’accesso alle procedure concorsuali, che vengono decentrate a livello di singola istituzione. Spazio anche al cosiddetto “profilo disciplinare” che ha l’obiettivo di garantire e valorizzare le esigenze didattiche e di ricerca più adeguate e più innovative delle singole istituzioni.
Un altro regolamento assicura agli studenti un’offerta formativa più ampia e specialistica
Piatto forte delle nuove regole è il superamento del precariato storico, che da anni affligge queste istituzioni, costrette a reclutare tramite o graduatorie nazionali, in via di esaurimento, o tramite procedure basate solo su titoli e con contratti a termine. D’ora in avanti le assunzioni del personale docente a tempo indeterminato nelle istituzioni Afam dovranno avvenire, esclusivamente, mediante selezioni pubbliche per titoli ed esami. E per dare il giusto risalto all’attività di ricerca, che già molte di queste istituzioni praticano nella realtà, si disciplina la specifica figura del ricercatore Afam. In accoglimento delle osservazioni del Consiglio di Stato, è stata assicurata la massima compatibilità delle disposizioni con la disciplina europea in materia di durata massima dei contratti a termine, che non devono superare la durata complessiva di tre anni.
Con il secondo regolamento approvato ieri in Cdm si interviene invece sugli ordinamenti didattici a favore degli studenti i quali beneficeranno di un’offerta formativa più ampia e specialistica con l’ampliamento del panorama dei corsi a disposizione.
Numericamente, il sistema Afam conta circa 78 mila iscritti nei corsi accademici. La quota degli stranieri rappresenta una rilevante parte delle iscrizioni complessive ( negli ultimi dieci anni il numero di studenti stranieri risulta più che triplicato). Più di duemila allievi sono coinvolti in programmi di mobilità internazionale. Il sistema insomma è in salute e pronto a decollare, come dimostrano anche le iscrizioni in costante crescita, registrando a livello complessivo un aumento medio annuo pari all’ 8 per cento.