Decreto Pnrr, ok al commissario per gli alloggi universitari
Oggi atteso dall’aula della Camera il voto di fiducia. Da giovedì l’esame del Senato
Con il decreto Pnrr quater, oggi atteso al voto di fiducia dell’Aula di Montecitorio per poi passare alla seconda e definitiva lettura del Senato, arrivano nuove semplificazioni per centrare l’obiettivo di realizzare 60mila posti letto universitari entro il 2026. Frutto di una serie di emendamenti approvati. Cambia la disciplina sui mutamenti di destinazione d’uso di immobili, ubicati in aree sottoposte a tutela paesaggistica, da riconvertire in residenze universitarie. Nel dettaglio, nel caso in cui gli interventi da realizzare comportino modifiche di sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell’edificio preesistente o incrementi di volumetria si prevede una procedura semplificata attraverso l’utilizzo della Scia in materia edilizia ed una segnalazione alla Soprintendenza. Previste anche agevolazioni fiscali: se aumenta il valore della rendita catastale dell’immobile a seguito del mutamento della destinazione d’uso, l’incremento non concorre ai fini della determinazione della tassazione sugli immobili e delle imposte ipotecarie e catastali. Viene inoltre eliminato il vincolo della dotazione minima obbligatoria dei parcheggi.
Non solo. Per gli interventi finalizzati alla riconversione di aree già impermeabilizzate in alloggi universitari è consentito il rilascio del permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici vigenti ( in virtù dell’interesse pubblico collegato al conseguimento degli obiettivi Pnrr). Tale norma non si applica alle aree sottoposte a tutela, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Ampliata la platea dei soggetti che potranno realizzare nuovi alloggi. Sino ad oggi la norma si riferiva solo al privato convenzionato con il pubblico, ora direttamente anche soggetti pubblici, in linea con quanto previsto dalla legge 338/ 2000.
Tutte queste modifiche si aggiungono all’impianto originario del decreto Pnrr quater che prevede anche un commissario straordinario. Il commissario dovrà essere nominato su proposta del ministro dell’Università e della Ricerca e opererà all’interno dello stesso Ministero, in collaborazione con la Direzione Generale Pnrr e la Struttura di missione di Palazzo Chigi. Tra i suoi compiti, quello di dare attuazione alla semplificazione delle procedure per la realizzazione di nuovi posti letto.
Intanto dal 29 marzo è operativo il nuovo portale Fondi nazionali ed europei di Cdp, attraverso il quale poter accedere ai servizi che Cassa gestisce per i ministeri. Nel dettaglio, soggetti pubblici e privati tramite l’applicativo possono registrarsi e fare richiesta di contributi per dar vita agli alloggi per quanti studiano negli atenei della Penisola ( il fondo per la riforma dell’housing universitario ammonta a circa 1,2 miliardi). Tutta l’istruttoria è in capo al Mur. Il portale consente a quanti sono interessati all’iniziativa di poter calcolare, grazie ad un simulatore “ad hoc” digitale, l’ipotetica tariffa media applicabile alla residenza universitaria; elemento significativo, giacché la riforma stabilisce un contributo per il gestore commisurato al numero di posti letto che saranno resi disponibili per entro il 30 giugno 2026. Il contributo viene riconosciuto dal Mur a fronte dell’applicazione di tariffe ridotte, rispetto al valore medio di mercato dei posti letto offerti agli universitari.
Per modificare sagoma e volumi preesistenti, Scia e segnalazione alla Soprintendenza con procedura semplificata