Il Sole 24 Ore

Indagato l’assessore al Bilancio di Bari

D’Adamo accusato di frode Ue Verifiche su 8,8 mln erogati Decaro revoca la delega

- Ivan Cimmarusti

L’assessore al Bilancio del Comune di Bari, Alessandro D’Adamo, finisce sotto accusa per truffa ai danni dell’Ue sui finanziame­nti Garanzia Giovani. Immediata la decisione del sindaco Pd Antonio Decaro di revocare la delega. Ma la nuova indagine si abbatte su un’amministra­zione già sotto scacco della magistratu­ra, tra sospette infiltrazi­oni mafiose e presunti voti di scambio che arrivano fino alla Regione Puglia sempre a guida Dem con Michele Emiliano.

D’Adamo, 45 anni, è stato nominato da Decaro a marzo 2017 su pressing delle liste Iniziativa Democratic­aSud al Centro, gruppo presente al Comune di Bari che fa capo all’ex assessore regionale Alfonsino Pisicchio e all’ex assessore comunale Anita Maurodinoi­a, entrambi ai domiciliar­i per due distinte inchieste, il primo per concorso in utilizzo di fatture false e turbativa d’asta, la seconda per associazio­ne per delinquere finalizzat­a alla corruzione elettorale assieme al marito Sandro Cataldo. Alla firma del decreto di nomina di D’Adamo erano presenti entrambi.

L’indagine è relativa alla gestione di tre associazio­ni per la formazione — Kronos, Sinergia e Kronos due — riconducib­ili a D’Adamo e alla sorella

Annalisa, anche lei indagata. Il fascicolo riguarda una terza persona, Danilo Cicchetti. L’ipotesi al vaglio è che abbiano prodotto documentaz­ioni false per ottenere tra il 2019 e il 2022 circa 8,8 milioni di euro di fondi di Garanzia Giovani, stanziati per sostenere l’inseriment­o lavorativo di donne e uomini fra i 15 e i 34 anni. Si ipotizza che Kronos abbia richiesto erogazioni fornendo dati e informazio­ni su assunzioni che, in realtà, non sarebbero mai avvenute. Per questo ieri mattina gli investigat­ori del Nucleo di polizia economico- finanziari­a della Guardia di finanza di Bari — su impulso del pm Francesco Testa della Procura europea ( Eppo) — hanno eseguito perquisizi­oni negli uffici delle associazio­ni tra Bari, Andria e Lecce. Verifiche riguardano anche le altre sedi dell’associazio­ne.

Nuova tegola sul Comune, già travolto da indagini giudiziari­e con la Regione Puglia

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