Il Sole 24 Ore

Urso: « Ora nuova rotta sulla produzione »

Il ministro: una buona notizia il cambio di nome deciso da Alfa Romeo

- Carmine Fotina

« Credo chequ estasia una buona notizia,Credo chequ estasia una buona notizia, che penso possa consentirc­i di invertire la rotta, anche per quanto riguarda la produzione di auto nel nostro Paese » . Passano solo pochi minuti dall’ annuncio Passano solo pochi minuti dall’annuncio del cambio di nome del nuovo modello Alfa Romeo, da Milano a Junior, e arriva la dichiarazi­one del ministro delle Imprese e del made in ItalyAdolf­oUr so. Fin qui il commento ufficiale. Fonti di governo, poi, parlano di« grande soddisfazi­one» perla decisione di non chiamare Miperla decisione di non chiamare Milano« un’ auto prodotta in Polonia, da una casa che ha la maggior parte dei propri interessi ormai fuori dall’Italia ». La correzione sarebbe arrivata, si osserva inoltre, « dopo una interlocuz­ione » con Stellanti snella quale il governo nella quale il governo« ha fatto ha fatto notare come queste pratiche alla fine rischiano di danneggiar­e la produzione sul territorio italiano » .

Dal canto suo, parlando alle agenzie, il ministro evidenzia anche la favorevole coincidenz­a temporale(coincidenz­a temporale (« la notizia giunge proprio nella giornata nazionale del made in Italy che esalta il lavoro e l’ impresa in Italia ») ma non entrane i dettagli della posizione di Alfa Romeo, la quale ritiene comunque « che il nome Milano rispetti tutte le prescrizio­ni di leggerispe­tti tutte le prescrizio­ni di legge ». Nei giorni scorsi, invece, il titolare del Mimit aveva osservato che la decisione di produrre in Polonia, a Tychy, un modello chiamato Milano avrebbe violatola norchiamat­o Milano avrebbe violatola normativa sul contrasto all’ i tali an sound ing.mat iva sul contrasto all’ i tali anso un ding. In realtà il provvedime­nto richiamato,In realtà il provvedime­nto richiamato, la legge 350 del 2003 vieta l’importazio­ne, l’ esportazio­ne ola commercial­izzazionel’ esportazio­ne ola commercial­izzazione nel caso di « fallace indicazion­e » che si configura, anche qualora sia indicata l’origineest­era, sel’usodisegni, figure, o quant’altro può indurre il consumator­e a ritenere che il prodotto o la merce sia di origine italiana. Su questo e su possibili evoluzioni alla luce del regolament­o Ue sulla tutela delle indicazion­i geografich­esulla tutela delle indicazion­i geografich­e per i prodotti manifattur­ieri, nei giorni scorsi con l’ azienda c’ è stato al ministero un confronto tecnico, che ha toccato anche il tema dei marchi storici.

A ogni modo Urso incassa la retromarci­a come un segnale di disponibil­ità in vista del più volte prospettat­o accordo per 1 milione di vetture prodotte in Italia ( tra auto e veicoli commercial­i). Siamo alla fase dei tavoli sui singoli stabilimen­ti ma resta più di un’incognita, compresa l’irritazion­e di Stellantis per il ritardo dei nuovi eco- bonus che, impantanat­i nell’iter di pubblicazi­one del decreto attuativo, non partiranno prima di maggio.

‘ Il governo è soddisfatt­o ma evidenzia che il gruppo ha la maggior parte degli interessi fuori dall’Italia

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Adolfo Urso IMAGOECONO­MICA ministro.

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