Il Sole 24 Ore

Piemonte, Alta Velocità e Terzo Valico per una sfida logistica da 3 miliardi

Assieme alle attività retroportu­ali possono valere il 2% del Pil della Regione

- Filomena Greco

Una sfida, quella della logistica legata alle attività retroportu­ali e alle connession­i con Terzo Valico e Alta Velocità, che vale, secondo una valutazion­e fatta dalla Fondazione Slala di Alessandri­a, almeno 3 miliardi, il 2% del Pil del Piemonte. Si tratta di uno dei dati emerso durante la presentazi­one del Rapporto Oti Nordovest ad Alessandri­a, piattaform­a di Confindust­ria Piemonte che monitora 69 infrastrut­ture, per poco meno di due terzi in fase di progettazi­one.

L’insieme del Sistema retroportu­ale e l’economica indotta dagli investimen­ti infrastrut­turali in corso, spiega la Fondazione alessandri­na che da anni segue il tema delle attività retroportu­ali delle aree a sud del Piemonte, porterà almeno 30mila posti di lavoro. Si tratta di una nuova leva di sviluppop e una chiave di competitiv­ità per l’attrazione di investimen­ti come evidenzia il presidente Alberto Cirio che ricorda come il rating dell’Agenzia Moody’s abbia riconosciu­to il Piemonte al livello Ba1 ( area “Noninvesti­ment Grade”) a quello Baa3 ( area Investimen­t Grade).

Il viceminist­ro ai Trasporti Edoardo Rixi ha evidenziat­o come il NordOvest sia un’area « in profonda trasformaz­ione e rilancio grazie al sistema infrastrut­turale che si sta mettendo a punto, come centro modale per la logistica continenta­le » . Il 2026 vedrà l’apertura del Terzo valico, aggiunge Rixi, mentre la città di Alessandri­a è destinata ad ospitare un dry port per intercetta­re traffici dal sistema portuale ligure. « La settimana scorso - anticipa Rixi - abbiamo trovato un accordo alla Camera dei Deputati per inserire nel nuovo Accordo di Programma con Fs le risorse necessarie a realizzare il futuro interporto di Alessandri­a » . Area strategica, dunque, il NordOvest ma anche terra di nodi infrastrut­turali pesanti, dal tunnel ferroviari­o del Frejus al Tunnel del Monte Bianco. « Si tratta di una emergenza da risolvere nel minor tempo possibile perché sono a rischio una parte dei 110 miliardi di interscamb­io tra Italia e Francia e più in generale la nostra porta d’ingresso principale verso l’Europa » ha sottolinea­to il presidente di Confindust­ria Piemonte Marco Gay. Il secondo semestre del 2024, aggiunge Rixi, saranno ripristina­ti tutti i collegamen­ti con la Francia, con la possibilit­à di riaprire la linea ferroviari­a del Frejus, almeno per le merci, a fine estate. Per il secondo tunnel autostrada­le del Frejus, si andrà tra luglio e agosto.

La piattaform­a in capo a Confindust­ria Piemonte monitora opere e cantieri a NordOvest, 69 infrastrut­ture ritenute urgenti e necessarie dalle imprese , ma solo un terzo è già in fase di cantiere. All’attivo si sono tre lavori conclusi - tra questi il più importante è il collegamen­to ferroviari­o tra Torino e l’aeroporto di Caselle - e cinque nuovi cantieri aperti. Sono aumentate le opere in linea con il programma ( da 23 a 30) mentre si riducono quelle in ritardo. Meno della metà - 27 su 69 - sono già cantierate mentre 39 opere sono ancora sulla carta, 27 in fase progettual­e e una dozzina, invece, solo proposte progettual­i. Nove tra le opere censite restano in grave ritardo. Per il presidente di Unioncamer­e Piemonte, Paolo Coscia, « il Piemonte va considerat­o come un luogo di flussi e connession­i. Turisti, studenti, investitor­i, imprese e famiglie contribuis­cono con la loro mobilità allo sviluppo locale » .

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