Telepass, nuovo piano: obiettivo 1 miliardo di ricavi al 2030
La società pronta a esportare il modello Milano in 50 città: punta a 10 milioni di clienti
Fino a 500 milioni di investimenti nei prossimi cinque anni, la quasi totalità destinati all’information technology. L’obiettivo di 1 miliardo di ricavi e di 10 milioni di clienti al 2030, 7 milioni è la base di partenza mentre il giro d’affari del 2023 è stato di poco inferiore ai 380 milioni. Il gruppo Telepass, controllato da Mundys e dal private equity Partners Group, si ripensa e mette a terra un piano che punta a un riposizionamento strategico in ottica di crescita futura e di consolidamento del ruolo di leader. Le direttrici lungo le quali sono state definite le linee di business rispondono alla logica del piano cartesiano che si muove lungo due dimensioni e che dunque, come spiegato dal ceo, Luca Luciani, tiene conto di due aspetti « da un lato la sempre maggiore propensione degli italiani a scegliere i pagamenti digitali, che ormai valgono il 40% del totale ma sono destinati a crescere, e dall’altro il fatto che la produzione di Pil è concentrata principalmente nelle grandi città » . E in ragione di ciò la mobilità urbana diventa uno snodo chiave e Telepass intende essere « il motore di questo cambiamento » , di questa nuova « fase di sviluppo » . Per farlo la strategia è già disegnata: « Esportare il modello Milano in altre cinquanta città italiane » , ha sottolineato il ceo.
L’obiettivo, in pratica, è accompagnare il cliente in tutte le fasi chiave degli spostamenti, da casa fino all’ufficio, dunque dal pedaggio autostradale fino al monopattino o al taxi. Tutto questo passerà da una rivisitazione del portafoglio di offerta secondo tre direttrici: la semplificazione, la scelta e la trasparenza. Riguardo al primo aspetto, l’intenzione chiave è agevolare la fruizione del servizio e in quest’ottica Telepass conta di intercettare anche la clientela giovane almeno per quel che riguarda la mobilità in città, svincolandola peraltro dall’utilizzo del dispositivo. A tal proposito un’altra innovazione importante sarà quella che verrà introdotta con il sistema di pagamento “pay per use”: il cliente potrà scegliere oltre al solito abbonamento base o plus di utilizzare il telepedaggio solo quando serve. Quest’ultima proposta è evidentemente indirizzata a quei soggetti che usano le autostrade raramente. Per favorire il cambiamento di approccio, la modifica unilaterale dei contratti scatterà a partire dal primo luglio, verrà attivata una campagna informativa con canali esclusivamente dedicati alla gestione di questo delicato passaggio che ovviamente comporterà anche un repricing delle tariffe, a partire da quella base che arriverà a 3,90 euro al mese mentre l’opzione plus, con molti più servizi, sarà in offerta al medesimo prezzo della base fino a dicembre 2025.
Per comprendere meglio le ambizioni di crescita della società va inquadrato il contesto nel quale l’azienda si muoverà. Ad oggi il transato nei pedaggi , considerando il solo fronte consumer, supera i 6 miliardi di euro ma il dato è atteso in netta ascesa. Nell’ambito di questa evoluzione Telepass è consapevole che lascerà sul terreno parte della propria quota di mercato ma lo farà all’interno di un segmento che si allargherà sensibilmente.