Salvini: « Sul nucleare scelta in Cdm nel 2024 »
Pichetto: « Per far ripartire la produzione necessario ridefinire quadro giuridico »
Sul ritorno del nucleare in Italia « conto di riuscire a portare in consiglio dei ministri il dossier » , ha detto ieri il vicepremier Matteo Salvini al convegno sul tema organizzato da iWeek all’Università di Pavia: « Affinché il 2024 sia l’anno della scelta e della responsabilità » .
« Non possiamo più essere interessati osservatori, ma protagonisti in prima linea » , ha aggiunto Salvini, per cui « non esiste decarbonizzazione senza nucleare » . « Se servirà, saremo noi a proporre un referendum, come Lega noi possiamo raccogliere le firme » , ha detto, ricordando come questa tecnologia sia « un dovere » per abbassare le bollette.
« Il nuovo nucleare può essere una risorsa per il contrasto ai cambiamenti climatici. Il governo lo sta studiando e valutando per gli usi futuri nel nostro Paese » , ha spiegato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin durante il convegno. « Intendiamo il nucleare come un’energia di sostegno al sistema delle rinnovabili che sono discontinue. I piccoli reattori potrebbero fornire continuità. Gli small modular reactors, in avanzato stato di sperimentazione anche in Europa, hanno sistemi di sicurezza avanzatissimi e una produzione di scorie molto limitata » , ha osservato. « Potrebbero contribuire in maniera significativa alla sicurezza e all’indipendenza energetica del nostro Paese » . « Per far ripartire la produzione di energia nucleare in Italia sarà necessario ridefinire anche il quadro giuridico che consenta tutte queste tecnologie e indichi una cornice di misure di controllo e procedure autorizzative » , ha aggiunto Pichetto. Si tratta di un « percorso giuridico che, accanto a quello tecnico e scientifico, sarà oggetto della road map che la piattaforma del nucleare sostenibile, al lavoro presso il ministero, sta definendo » . E che « chiuderà i lavori probabilmente nel mese di settembre » , ha specificato Francesca Salvemini, a capo della segreteria tecnica del ministero.
In Italia « le competenze nella filiera nucleare per fortuna si sono mantenute, a partire quelle a livello universitario. E anche dall’estero ci guardano come un terreno di competenze
‘ Spada ( Assolombarda): « Dal ritorno al nucleare 45 miliardi di euro di valore aggiunto e 500mila occupati »
interessante » , ha ricordato l’ad di Edison, Nicola Monti, sempre al convegno, sottolineando come diversi nomi della manifattura italiana lavorino ancora in tutto il mondo in questo settore, « embrioni di quel che ci serve per ricostruire appieno la filiera » . Mentre il presidente di Assolombarda Alessandro Spada ha evidenziato come gli investimenti sul nucleare di nuova generazione nel nostro Paese potrebbero portare « una generazione di valore aggiunto di 45 miliardi di euro, con un risparmio di 400 miliardi rispetto a uno scenario basato solo su fonti rinnovabili e centrali convenzionali. E la creazione di oltre mezzo milione di posti di lavoro a livello nazionale entro il 2050, e di 52mila nuovi posti di lavoro a tempo pieno nel breve termine, esclusivamente legati alla fase di costruzione » .