Disabilità: via al decreto sul « progetto di vita »
L’eliminazione della parola handicappato e portatore di handicap da tutte le leggi italiane. E poi un’amministrazione amica, al servizio dei disabili con un progetto personalizzato a seconda delle esigenze e delle scelte della singola persona che dovrebbe evitare al disabile e alla sua famiglia di rincorrere i mille rivoli della burocrazia con richieste di duplicati di accertamenti, visite mediche e certificati. Con l'ultimo decreto attuativo della legge delega in materia di disabilità approvato ieri in via definita dal Consiglio dei ministri che introduce il « Progetto di vita » entra nel vivo la riforma tanto attesa. Una « rivoluzione culturale e civile » secondo la ministra per le disabilità Alessandra Locatelli visto che il progetto di vita accompagna la persona disabile fin dai primi anni nel percorso all’interno della scuola e prosegue con la formazione e l’inclusione lavorativa fino a garantire un aiuto nella ricerca della casa. Il tutto avendo come faro i desideri e le aspettative della persona disabile e della sua famiglia. Quello approvato è il decreto attuativo più importante poiché serve a valutare le disabilità e a garantire una presa in carico completa della persona dal punto di vista sanitario, socio sanitario e sociale unificando i tre ambiti. È anche il più rilevante poiché contiene la riforma delle procedure di accertamento dell’invalidità civile e della valutazione multidimensionale necessaria proprio per l’attuazione del progetto di vita individuale e personalizzato. Il decreto, infine, affronta anche un altro aspetto importante, quello definito dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità « accomodamento ragionevole » , che in pratica significa adeguare le normative in modo da poter garantire ai soggetti disabili « l’uguaglianza con gli altri » sui diritti e sulle libertà fondamentali. Le nuove procedure entreranno in vigore con una sperimentazione che partirà dal 1 gennaio 2025. Se tutto andrà come previsto il decreto andrà a regime nel 2026 quando Il procedimento unitario e soprattutto unificato per l’accertamento dell'invalidità civile sarà affidato all’Inps. I fondi a disposizione per l'attuazione sono 350 milioni di euro a partire dal 2026, a cui si aggiungeranno ogni anno 85 milioni.