« Tim, recuperare stabilità finanziaria e di governance »
Lafont, candidata ceo di Bluebell: « Nessuno smembramento del gruppo » Paola Giannotti: « Focus su prodotto e ritorno alla generazione di cassa »
In quattro scenari su sei Merlyn promette di trasformare il debito Tim in liquidità ( tra 6,2 e 7,6 miliardi), vendendo tutte le attività del gruppo tranne Tim enterprise. Tim, di suo, è già impegnata sul piano centrato sulla cessione della rete, che porterà comunque la leva a ridursi a 1,6/ 1,7 volte. Bluebell non crede allo spezzatino e il piano che propone non esce dai binari già tracciati da Telecom. Perché dunque gli azionisti dovrebbero puntare sui suoi candidati se non vogliono la ribaltare il gruppo e nemmeno sabotare la cessione della rete?
Laurence Lafont, appena uscita da Alphabet dove era fino a qualche giorno fa era head of strategic industries di Google cloud Emea, risponde ricordando quali sono le lineeguida del programma che porterebbe avanti se fosse nominata ceo. « Recuperare stabilità finanziaria è essenziale perché la situazione del debito è critica, ma è altrettanto essenziale rafforzare la governance e recuperare un clima di fiducia tra consiglio, management e azionisti, in modo che sia forte e condiviso il sostegno alle strategie per il futuro » . « A riguardo – aggiunge la numero 3 della lista di Bluebell – occorre avere una chiara visione sulle strategie per la crescita: le tecnologie possono essere disruptive e allo stesso tempo creare grandi opportunità per le telco. Da parte nostra, non abbiamo intenzione di smembrare il gruppo, che ha asset di valore e potenziale da esprimere. Occorre poi rimotivare la forza lavoro, che è una risorsa importante in un contesto nel quale le competenze sono merce rara, e occorre offrire formazione ai giovani che devono tornare a considerare Tim come un posto attraente in cui lavorare » .
« Il focus deve essere sul prodotto e sul ritorno alla generazione di cassa – sottolinea anche Paola Giannotti, capolista indicata per la presidenza – Non vogliamo fermare il processo di separazione e vendita della rete, ma mantenere nel gruppo solo Enterprise, come suggerito da qualcuno, non è possibile in un mercato competitivo e complesso come quello in cui opera Tim » . L’indicazione di chi ha presentato la lista è però di rivedere attentamente lo stato della transazione con Kkr: per far cosa? « Non abbiamo visto il contratto e quindi non è possibile dire come potrebbe essere migliorato – dice Lafont – ma anche l’esecuzione è un fattore critico » .
E che significa riprendere il dialogo con gli azionisti, se proprio il socio di maggioranza relativa, Vivendi, sembra intenzionato a vendere? « Vuol dire attivarsi con tutti gli azionisti, senza corsie preferenziali, per spiegare cosa si intende fare nel miglior interesse di Tim » , risponde. Paola Giannotti nel consiglio Tim c’è già stata con Elliott, quando il re degli attivisti aveva messo nell’angolo proprio Vivendi, relegandola in minoranza nel board. « Capisco che dopo aver provato a gestire Telecom Italia come fosse stata un’azienda del gruppo – una situazione che in passato ha creato grossi problemi – ora Vivendi la consideri una partecipazione finanziaria. Ma Vivendi è sicuramente leader in tanti settori coi quali sviluppare collaborazioni di reciproca soddisfazione » , osserva.
Sulla stampa si sono lette ricostruzioni di rapporti pregressi tra Elliott e Bluebell e tra Elliott e Merlyn. C’è ancora il fondo di Paul Singer dietro le quinte? « Non possiamo parlare per Merlyn, ma per quanto ci riguarda non abbiamo niente a che fare con Elliott – dicono in coro le due candidate al vertice – E possiamo assicurare che siamo veramente indipendenti » .
Il 23 aprile tutte le liste dovranno fare i conti con i voti e i numeri dicono che se davvero Vivendi si asterrà, come molti ritengono, vincerà la lista del consiglio. Accetteranno la nomina a consigliere “semplice” di Tim, se la lista che le candida finirà in minoranza e se dovranno dividersi i posti con l’altra lista sfidante? Per entrambe risponde Giannotti: « Ci siamo messe a disposizione e manterremo l’impegno comunque » .