Il Sole 24 Ore

Con investment banking e gestione patrimonia­le

Il gruppo batte le attese: nel primo trimestre profitti in aumento a 4,13 miliardi

- Marco Valsania

Goldman Sachs riscopre un tesoro a Wall Street. La banca d’affari americana per eccellenza ha potuto contare sul ritrovato smalto di investment banking e trading, coadiuvato dalla scommessa sulla gestione patrimonia­le destinata ai clienti facoltosi, per travolgere le previsioni. Nel primo trimestre dell’anno ha messo a segno un aumento dei profitti del 28% a 4,13 miliardi di dollari, con utili per azione pari a 11,58 dollari contro gli 8,73 attesi. Il titolo in Borsa, finora piatto da inizio anno, ha risposto con un guadagno del 3 per cento.

Goldman ha battuto i pronostici anche sulla frontiera delle entrate: sono lievitate del 16% a 14,21 miliardi. Gli osservator­i avevano anticipato 12,94 miliardi. « Avevo detto che livelli depressi di attività non sarebbero durati per sempre » , ha sottolinat­o il chief executive David Solomon riferendos­i al clima sui mercati. Ha aggiunto che « gli amministra­tori delegati devono prendere decisioni strategich­e per le aziende, società di ogni dimensione devono raccoglier­e capitale, sponsor finanziari hanno bisogno di agire per generare rendimenti per i loro investitor­i. Siamo agli albori d’una riapertura dei mercati dei capitali » .

Per il gruppo sta oggi dando frutti una drastica correzione di rotta strategica, che dopo fallite avventure nei servizi retail, è tornata a privilegia­re attività considerat­e “core”. L’esperiment­o aveva messo in discussion­e la leadership di Solomon, che ora può far leva su un risanament­o che appare vicino al traguardo. Nei mesi iniziali dell’anno Goldman ha completato la cessione della società fintech di prestiti GreenSky e ha ancora contabiliz­zato oneri per 117 milioni nel consumer landing, in calo però rispetto al passato.

L’invesment banking ha invece accelerato generando revenue per 2,08 miliardi, in rialzo del 32% e inanelland­o 300 milioni più del previsto. Motore è stata la sottoscriz­ione di titoli azionari e del debito. Il trading ha visto un incremento del 10% a 7,6 miliardi ( 4,32 miliardi nel reddito fisso e 3,31 nell’azionario) superando di quasi un miliardo le anticipazi­oni.

La divisione di gestione patrimonia­le ha da parte sua generato entrate per 3,79 miliardi in ascesa del 18 per cento. Queste attività, la cui performanc­e è stata in linea con i pronostici, sono diventate sempre più rilevanti per cercare crescita stabile, una formula già perseguita con successo anche dalla rivale Morgan Stanley, che riporterà il bilancio nelle prossime ore. La settimana scorsa colossi del credito quali JP Morgan, Citigroup e Wells Fargo hanno sollevato il sipario su trimestral­i spesso migliori delle attese e sostenuti dal business a Wall Street ma frenate da margini d’interesse sotto pressione nelle attività bancarie.

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