Con investment banking e gestione patrimoniale
Il gruppo batte le attese: nel primo trimestre profitti in aumento a 4,13 miliardi
Goldman Sachs riscopre un tesoro a Wall Street. La banca d’affari americana per eccellenza ha potuto contare sul ritrovato smalto di investment banking e trading, coadiuvato dalla scommessa sulla gestione patrimoniale destinata ai clienti facoltosi, per travolgere le previsioni. Nel primo trimestre dell’anno ha messo a segno un aumento dei profitti del 28% a 4,13 miliardi di dollari, con utili per azione pari a 11,58 dollari contro gli 8,73 attesi. Il titolo in Borsa, finora piatto da inizio anno, ha risposto con un guadagno del 3 per cento.
Goldman ha battuto i pronostici anche sulla frontiera delle entrate: sono lievitate del 16% a 14,21 miliardi. Gli osservatori avevano anticipato 12,94 miliardi. « Avevo detto che livelli depressi di attività non sarebbero durati per sempre » , ha sottolinato il chief executive David Solomon riferendosi al clima sui mercati. Ha aggiunto che « gli amministratori delegati devono prendere decisioni strategiche per le aziende, società di ogni dimensione devono raccogliere capitale, sponsor finanziari hanno bisogno di agire per generare rendimenti per i loro investitori. Siamo agli albori d’una riapertura dei mercati dei capitali » .
Per il gruppo sta oggi dando frutti una drastica correzione di rotta strategica, che dopo fallite avventure nei servizi retail, è tornata a privilegiare attività considerate “core”. L’esperimento aveva messo in discussione la leadership di Solomon, che ora può far leva su un risanamento che appare vicino al traguardo. Nei mesi iniziali dell’anno Goldman ha completato la cessione della società fintech di prestiti GreenSky e ha ancora contabilizzato oneri per 117 milioni nel consumer landing, in calo però rispetto al passato.
L’invesment banking ha invece accelerato generando revenue per 2,08 miliardi, in rialzo del 32% e inanellando 300 milioni più del previsto. Motore è stata la sottoscrizione di titoli azionari e del debito. Il trading ha visto un incremento del 10% a 7,6 miliardi ( 4,32 miliardi nel reddito fisso e 3,31 nell’azionario) superando di quasi un miliardo le anticipazioni.
La divisione di gestione patrimoniale ha da parte sua generato entrate per 3,79 miliardi in ascesa del 18 per cento. Queste attività, la cui performance è stata in linea con i pronostici, sono diventate sempre più rilevanti per cercare crescita stabile, una formula già perseguita con successo anche dalla rivale Morgan Stanley, che riporterà il bilancio nelle prossime ore. La settimana scorsa colossi del credito quali JP Morgan, Citigroup e Wells Fargo hanno sollevato il sipario su trimestrali spesso migliori delle attese e sostenuti dal business a Wall Street ma frenate da margini d’interesse sotto pressione nelle attività bancarie.