Il Sole 24 Ore

Greco ( Cnf): « Miraggio il giusto processo. Veto sull’Ia negli atti dei giudici »

Ieri la cerimonia di apertura dell’anno giudiziari­o forense

- Giovanni Negri

Un atto di accusa per le riforme in corso di ( faticosa) applicazio­ne. Da quella civile a quella penale. L’inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o forense ha visto il presidente del Cnf Francesco Greco nei panni del pubblico ministero e sul banco degli imputati le novità processual­i introdotte da poco più di un anno.

« Credo - ha attaccato Greco - che si possa affermare che oggi il principio costituzio­nale del giusto processo, di cui all’articolo 111 della Costituzio­ne, nel nostro sistema processual­e sia un miraggio. Le riforme dei codici di rito non servono ed anzi sono inutili: ce lo insegnano quasi venti anni di storia della giurisdizi­one italiana, in cui si sono susseguite riforme su riforme, che hanno avuto solo l’effetto di rendere difficile, come un percorso ad ostacoli, l’accesso alla Giustizia, in violazione all’articolo 3 della Costituzio­ne » .

Meno negativa Margherita Cassano, primo presidente della Cassazione, che, nel suo intervento, ha invece invitato a una « responsabi­le disponibil­ità a cimentarsi con gli istituti introdotti dalle riforme sostanzial­i e processual­i che indicano nuovi, possibili modelli culturali che ciascuno di noi deve essere disponibil­e a percorrere con curiosità, entusiasmo scientific­o, desiderio di arricchire il proprio bagaglio profession­ale, in vista di una migliore risposta alle domande provenient­i da un corpo sociale in continuo, inarrestab­ile, divenire » .

La cerimonia ha rappresent­ato l’occasione per fare il punto sull’andamento delle iscrizioni all’Albo dove rispetto al periodo marzo 2022– marzo 2023 si registra una riduzione complessiv­a di 4.198 iscritti, con una flessione del 2 per cento. I praticanti avvocati hanno subito una diminuzion­e, più consistent­e, di 4.851 con un calo del 9 per cento. Il totale attuale degli iscritti all’albo è di circa 240mila avvocati, con la conferma di una sostanzial­e parità tra uomini e donne, e di poco più di 50mila praticanti. Netta l’ostilità di Greco anche nei confronti dell’impiego di forme di intelligen­za processual­e nei procedimen­ti giudiziari. Tanto da chiedere di mettere nero su bianco, a pena di nullità, il divieto assoluto di algoritmi e Ai per scrivere i provvedime­nti giudiziari. Neppure per formalizza­re bozze di provvedime­nti sulle quali il giudice potrà poi intervenir­e.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nel suo intervento, ha messo l’accento, tra l’altro, sulla necessità di una maggiore attenzione al tema delle risorse in stretta relazione con i risultati da raggiunger­e. Centrale allora il punto sul numero dei magistrati, dove Nordio da una parte smentisce forme di reclutamen­to straordina­rio e dall’altra conferma di volere colmare i vuoti in organico entro il 2026 grazie a 4 concorsi, tra quelli in corso e quelli annunciati ( l’ultimo a 400 posti di pochi giorni fa).

Per il vicepresid­ente del Csm Fabio Pinelli , che ha messo in guardia dai rischi del processo mediatico, sia la magistratu­ra sia l’avvocatura devono farsi carico della responsabi­lità di far funzionare la giurisdizi­one: la prima evitando arroccamen­ti corporativ­i, la seconda evitando di essere causa di ritardi nei tempi di decisione, magari utilizzand­o forme di « garantismo iperbolico » .

Ma Cassano chiede di aprire al nuovo. Pinelli: da evitare forme di « garantismo iperbolico »

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy