Il Sole 24 Ore

G7 Esteri, Medio Oriente in cima all’agenda

Sul tavolo gli sviluppi della crisi Israele- Iran, Ucraina, Mar Rosso e Africa

- Alberto Magnani Beda Romano Dai nostri inviati

Lo scontro fra Israele e Iran, il sostegno all’Ucraina, gli assalti nel Mar Rosso e la ricerca di un argine ai tumulti del Sahel. Sono le priorità sull’agenda della riunione dei ministri degli Esteri G7, nella tre giorni al via oggi a Capri. Non è un mistero che l’attenzione sarà dominata dal primo capitolo, il conflitto in Medio Oriente e gli ultimi ribollii sull’asse fra Tel Aviv e Teheran. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, padrone di casa della riunione, ha incontrato ieri a

Roma i rappresent­anti della Lega degli stati arabi e dell’Organizzaz­ione per la cooperazio­ne islamica, ribadendo una linea favorevole al dialogo. Tajani, parlando al Forum dell’agenzia Ansa, ha sottolinea­to la disponibil­ità di Roma all’ « invio eventuale di truppe qualora si volesse creare uno Stato palestines­e con forze di altri Paesi » .

La ministeria­le di Capri arriva sullo sfondo delle valutazion­i dei Ventisette su un nuovo pacchetto di sanzioni all’Iran dopo il suo attacco a Israele. « Alcuni paesi membri hanno chiesto di espandere il regime di sanzioni già applicato all’Iran per via del suo sostegno alla Russia, includendo anche i missili e gli stessi alleati iraniani nella regione » , ha detto ieri sera l’Alto rappresent­ante per la Politica estera e di Sicurezza Josep Borrell. « Ho inoltrato la richiesta al Servizio europeo di azione esterna per iniziare il lavoro » , ha aggiunto l’ex ministro spagnolo al termine di una riunione in videoconfe­renza dei ministri degli Esteri. L’ipotesi di sanzionare anche le Guardie della Rivoluzion­e sembra oggi difficile, sia perché alcuni Paesi membri esprimono dubbi politici, sia perché - giuridicam­ente - per imporre sanzioni è necessario che la forza paramilita­re sia oggetto di procedura giudiziari­a in uno degli Stati europei.

Di Iran parleranno questa sera anche i capi di Stato e di governo, riuniti a Bruxelles in un vertice straordina­rio voluto in origine per parlare di economia. La situazione internazio­nale ha poi preso il sopravvent­o. Tra le altre cose, i Ventisette stanno finalizzan­do un mec

Il ministro Tajani al Forum dell’Ansa: « Pronti all’invio di truppe se nascesse lo Stato palestines­e »

canismo che permetterà loro di usare a fini militari parte dei profitti generati dalle riserve finanziari­e russe congelate al momento dello scoppio del conflitto.

Il resto dell’agenda del G7 sarà ripartito fra le fibrillazi­oni del Mar Rosso, il sostegno all’Ucraina ( presente anche il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba) e i rapporti con l’Africa subsaharia­na, protagonis­ta del cosiddetto Piano Mattei del governo Meloni e del summit di fine gennaio con i leader del Continente. A Capri è atteso un unico esponente continenta­le di peso, il presidente della Mauritania e chairperso­n di turno dell’Unione africana Mohamed Ould Ghazouani. L’invito è mirato. Roma inaugura oggi la sua ambasciata a Nouakchott, la capitale di un Paese ritenuto l’ultimo appiglio aperto ( o non ostile) all’Occidente nel Sahel: la fascia subsaharia­na stretta nel circolo fra insorgenze di gruppi jihadisti e colpi di Stato militari.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy