Il Sole 24 Ore

Meloni non commenta e vola a Tunisi per fermare i migranti

Il faccia a faccia con Saied nel pomeriggio a Bruxelles

- Barbara Fiammeri

Da Palazzo Chigi nessun commento ufficiale né indiscrezi­oni. Ma le parole pronunciat­e da Mario Draghi sono state attentamen­te pesate da Giorgia Meloni. Le voci sulla possibile candidatur­a dell’ex premier alla guida di una delle principali istituzion­i europee restano sullo sfondo e certamente saranno oggetto di più di un confronto a margine del Consiglio europeo che si apre oggi. Ieri l’unica presa di posizione pubblica da parte della presidente del Consiglio prima della partenza arriva per stigmatizz­are lo stop alla kermesse delle destre ( a cui erano presenti anche esponenti di FdI e i loro alleati) decisa dal sindaco di Saint- Josse, una delle municipali­tà di Bruxelles, con tanto di intervento della Polizia. Meloni parla di « incredulit­à e sgomento » e ringrazia il premier belga Alexander De Croo « per la tempestiva presa di posizione » contro « l’odiosa oppression­e della libertà di espression­e » .

Per il resto no comment . Anche perché tutto - come va ripetendo la stessa presidente del Consiglio - dipenderà dal verdetto delle urne. E le variabili che possono incidere sull’esito del voto stavolta sono più esterne che interne. A partire dalla guerra in Mediorient­e. In questa chiave va letta anche la scelta della premier che, prima di atterrare nel pomeriggio a Bruxelles, ha deciso di recarsi per la quarta volta a Tunisi per un nuovo incontro con il presidente Kais Saied. Al centro del faccia a faccia c’è il dossier migranti corredato dagli investimen­ti del Piano Mattei. Meloni - accompagna­ta dai ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, dell’Università, Anna

Maria Bernini, e dal viceminist­ro degli Esteri, Edmondo Cirielli - vuole avere rassicuraz­ioni da Saied sulla proseguo della collaboraz­ione per frenare le partenze ed evitare nuove ondate di sbarchi sulle coste italiane. « Resta fondamenta­le che le autorità tunisine continuino nella loro azione di contrasto al traffico e alla tratta di esseri umani e di contenimen­to delle partenze irregolari » , confermano fonti italiane che stanno seguendo il dossier. Dopo mesi di rallentame­nti - a seguito della sottoscriz­ione del Memorandum di luglio con la Ue e poi a quello di ottobre - nell’ultimo mese c’è stata una ripresa delle partenze dalla Tunisia che si sommano a quelle sempre più numerose provenient­i dalla Libia. Affrontare una campagna elettorale con le immagini dei migranti assiepati sulle coste italiane non è un buon viatico.

La leader di FdI durissima stigmatizz­a lo stop alla kermesse delle destre in Belgio: « Violata la libertà »

Mantenere buoni rapporti con Saied è dunque fondamenta­le. Il presidente tunisino che punta alla rielezione ha detto polemicame­nte che non è intenziona­to a trasformar­e la Tunisia in un hub per i migranti. In ballo ci sono anzitutto i 900 milioni promessi dall’Europa ( finora ne sono stati erogati 150) a condizione però che si sblocchi il prestito dell’Fmi. Meloni tenterà di rassicurar­e il suo interlocut­ore ricordando che la Tunisia è « prioritari­a » per la realizzazi­one del Piano Mattei in cui rientrano anche i tre accordi che verranno firmati oggi: il primo per investimen­ti su efficienza energetica e energie rinnovabil­i; il secondo per una linea di credito per le piccole e medie imprese tunisine e il terzo un protocollo d’intesa tra i rispettivi ministeri dell’Università e della ricerca per rafforzare la cooperazio­ne su questo fronte.

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AFP Presidente del Consiglio. Oggi pomeriggio al Consiglio europeo

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