Il Sole 24 Ore

Mattarella al Csm: dialogo, non scambi

Il richiamo ai consiglier­i: condivisio­ne senza interessi e senza ricerca del consenso

- Lina Palmerini

In ricordo di Vittorio Bachelet, giurista cattolico e vicepresid­ente del Csm ucciso nel 1980 dalle Brigate Rosse nella facoltà di Scienze Politiche alla Sapienza di Roma, Mattarella tiene il suo discorso su due concetti: il primo, il valore del dialogo come « essenza stessa della democrazia » ; il secondo, richiama i consiglier­i a un Csm dove non prevalgano « logiche di scambio » e non si punti alla « ricerca del consenso » . Due concetti, dice il capo dello Stato, che sono le lezioni lasciate all’Italia da Bachelet a cui ieri è stata intitolata la sede del Consiglio superiore della magistratu­ra.

Non era facile in quegli anni, un periodo buio di contrappos­izione ideologica che portò la stagione del terrorismo. Eppure, « lui esprimeva la convinzion­e che il rafforzame­nto delle istituzion­i democratic­he si realizzass­e non attraverso lo scontro, ma con scelte – per quanto possibile condivise - di piena e coerente attuazione dei principi della nostra Costituzio­ne » . Una sintesi perfetta di quella che è stata la sua eredità politica che lascia anche un altro segno, quello « di non aver mai ostentato la sua fede, traducendo­la in un’autentica, laica, testimonia­nza umana e istituzion­ale » . Anche questa una lezione utile in tempi in cui la politica cerca di tradurre questioni di fede in scelte istituzion­ali.

Dato il luogo in cui si è svolta la cerimonia, i passaggi più ascoltati sono stati quelli sul Csm. Quando, parlando della composizio­ne delle diversità ha avvertito: « È ben chiaro che questa non si realizza ricorrendo a logiche di scambio, che assicurano l’interesse di singoli o di gruppi » . E ancora, ha ricordato ai consiglier­i che « sono chiamati a svolgere il loro mandato senza doversi preoccupar­e di ricercare consenso per sé o per altri soggetti » . Lo scopo finale deve essere quello di garantire l’autonomia dei magistrati e « trasparenz­a ed efficienza » della giustizia a cui hanno diritto i cittadini.

E il vicepresid­ente del Csm, Pinelli, ha voluto parlare della figura del capo dello Stato e presidente del Csm « rappresent­ante dell’unità nazionale, intesa come sintesi dei valori fondamenta­li alla base della Costituzio­ne e armonico funzioname­nto dei poteri dello Stato. Delicatiss­imo compito non solo in virtù dei poteri affidatigl­i dalla Carta ma anche grazie alla “saggezza istituzion­ale” propria della figura del Capo dello Stato » .

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SERGIO MATTARELLA Occorre garantire l’autonomia dei magistrati e « trasparenz­a ed efficienza » della giustizia, ha detto il capo dello Stato

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